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Come smettere di allattare? Questa domanda è legittima e ciascuna mamma, o prima o dopo, se la pone.
Iniziamo con il dire che l’allattamento “secondo natura” ha un proprio inizio, una propria evoluzione e, ebbene sì, anche un proprio termine fisiologico.
Ciò accade quando la mamma decide che sia il bambino a “scegliere” quando è arrivato il momento di smettere di essere allattato.
Naturalmente non tutte le mamme optano, o possono optare, in tal senso.
Sappiamo che vi sono situazioni contingenti che non lo consentono (rientro al lavoro, esami clinici, cure mediche, patologie ecc.).
Sappiamo anche, ed è perfettamente legittimo, che alcune mamme scelgono loro stesse quando interrompere l’allattamento.
In questo articolo, quindi, vediamo come smettere di allattare senza traumi e con il massimo rispetto per il bambino. Te lo anticipo qui e te lo ripeterò ancora. Smettere di allattare non significa che non sei una brava mamma, ricordalo, soprattutto se qualcuno dovesse dirti il contrario.

 

Quanto deve durare l’allattamento e quando posso smettere

Chiariamo subito che esiste un tempo minimo di allattamento esclusivo che corrisponde ai primi sei mesi di vita del bambino. 

Per esclusivo intendiamo che non va dato null’altro al piccolo; niente acqua, niente tisane, nulla che non sia latte materno o in formula artificiale. 

Ricordiamo, inoltre, che per il primo anno di vita il latte rappresenta il 70% del suo fabbisogno energetico e nutrizionale. 

Ciò premesso, è importante sapere che secondo quanto prescritto dall’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità – e da tutte le istituzioni pediatriche americane ed europee, l’allattamento al seno continua a garantire benefici fino ai due anni di vita e oltre. 

Ovviamente ammesso che mamma e bambino desiderino continuare l’allattamento.

mamma e bambino allattato

Cosa rappresenta l’allattamento?

L’allattamento è, indubbiamente, fonte di nutrimento per il bambino ma è anche, per molti aspetti, fonte di relazione tra mamma e figlio

Questo significa che se uno dei due attori decide che l’allattamento non è più un momento di reciproco nutrimento relazionale e funzionale, è bene iniziare a valutare di smettere. 

La relazione che si costruisce durante l’allattamento deve essere ricca di sensazioni, emozioni e dovrebbe fortificare entrambi. Quando ciò non accade è bene rivolgersi ad un esperto in allattamento e valutare se e dove sia possibile intervenire. In caso non vi sia la possibilità di riequilibrare questa relazione, allora è bene valutare di sospenderla.

UNA CURIOSITA’

Avete mai pensato al perché i denti dei più piccoli sono comunemente definiti denti da latte? Ebbene, perché in caso di allattamento secondo natura, la nutrizione al seno dovrebbe terminare spontaneamente intorno ai cinque-sei anni, ovvero quando cadono i denti da latte, appunto. 

Indubbiamente si tratta di una prassi poco praticata  nella nostra società, vuoi per ragioni oggettive e vuoi per ragioni socio-culturali. 

Il bambino decide di smettere di essere allattato

Ebbene sì, nell’allattamento naturale il bambino ad un certo punto sceglie spontaneamente di smettere di essere allattato. Molto raramente ciò accade prima dei 18 mesi. La scelta spontanea, in questi casi, di norma avviene tra i 5 e i 7 anni.

Il bambino in un primo momento cerca meno il senso, poi può accadere che per qualche giorno se ne dimentichi per poi tornare a richiederlo. Si tratta di un passaggio molto graduale simile ad un “dimenticarsi poco alla volta” di attaccarsi.

Nella nostra società ciò accade molto raramente poiché sono poche le mamme che optano per questa via e, francamente, è difficile dare loro torto. 

Diciamo che lo stile di vita che conduciamo ci mette di fronte alla necessità di interrompere l’allattamento prima del suo termine naturale per ragioni spesso indipendenti dalla nostra volontà. 

Come scelgo se smettere di allattare?

Porsi domande

In primo luogo, interrogandosi. Le domande che spesso le mamme si pongono possono essere: 

  • Sono troppo stanca, se smetto di allattare mi riprendo? 
  • Sento che allattando non provo più ciò che provavo all’inizio, devo smettere?
  • Amici e parenti mi continuano a dire di smettere di allattare, avranno ragione loro?
  • La scelta di smettere di allattare è davvero la mia o mi sto facendo condizionare?
  • Se smetto di allattare ora, mi pentirò in futuro?

mamma allatta bambina al parco Queste sono ovviamente solo alcune delle domande che possiamo porci e, qualunque esse siano, vanno ascoltate e va data loro una risposta. 

La scelta è davvero la nostra quando non è fatta dal nostro bambino e come tale va affrontata. Qualcuna dovrà fare i conti con i sensi di colpa, qualcun’altra si sentirà del tutto pronta, la verità, però, è che si tratta di una decisione importante che merita il giusto tempo di elaborazione. 

IMPORTANTE: 

Nella mia professione di consulente in allattamento IBCLC spesso mi capita di essere interpellata da mamme che mi chiedono come smettere di allattare e che quando iniziamo ad analizzare i motivi di tale scelta, si accorgono che non si tratta di una loro necessità reale e profonda. Questo accade proprio perché sovente sono le circostanze esterne a prevalere sul nostro sentire profondo condizionando il nostro pensiero e, di conseguenza, le nostre scelte. 

I metodi per smettere di allattare

Avete mai pensato a quante informazioni abbiamo circa l’inizio dell’allattamento e a quante poche ne abbiamo circa l’interruzione dello stesso?

Ecco, questo vuoto informativo deve essere colmato. 

Dico “deve” poiché è molto importante che questa scelta avvenga in maniera consapevole, lucida e, soprattutto, informata.

 

Il ruolo del partner e della famiglia nella scelta di smettere di allattare

Partner, familiari, amici chiunque ti circondi può sostenerti oppure indurti a smettere di allattare. 

Posto che per continuare l’allattamento il partner può offrire un supporto fattivo, lo stesso potrebbe accadere, anche inconsapevolmente, qualora ritenesse giunto il momento di smettere.  

Rispetto a ciò è importante imparare a proteggersi, a tutelare il proprio spazio decisionale e a valutare e soppesare ciò che ci viene detto

Molto spesso, infatti, i consigli che ci vengono forniti da parenti e amici, pur volendo essere di aiuto tendono a trasformarsi in sottili giudizi. 

La scelta finale, invece, è e deve restare solo della mamma e del bambino poiché riguarda loro e la loro relazione. 

 

Esistono due metodi per smettere di allattare 

Ebbene sì, esistono due distinti metodi per smettere di allattare. Uno più veloce, ma anche meno consigliato e consigliabile, l’altro più graduale e decisamente meno traumatico per mamma e bambino (meno traumatico fisicamente per quanto concerne il seno materno e meno traumatico emotivamente sia per la mamma che per il bambino). 

Il metodo veloce per smettere di allattare

Cosa rischio se smetto di colpo di allattare

Il primo problema di cui è bene essere a conoscenza è dato dal fatto che, fisiologicamente, la produzione di latte materno è continua, più o meno intensa, a seconda di quanto latte viene estratto o assunto dal bambino. 

Mamma allatta al parco Ciò comporta che, nel momento in cui smettiamo improvvisamente di allattare, il nostro seno continua a produrre latte e noi rischiamo la stasi del latte, il blocco dei dotti, e, eventualmente, la mastite.

Per ovviare a ciò è importante procedere continuamente con la spremitura manuale del seno. 

La spremitura manuale del seno

Nello specifico, ogni qualvolta sentiamo il seno pieno, eseguiamo una parziale spremitura manuale per ritornare ad una sensazione di comfort

Sottolineo parziale in quanto se svuotiamo completamente il seno il nostro organismo produce elevate quantità di latte per compensare il calo

Agendo invece parzialmente, la produzione successiva alla spremitura sarà meno intensa. In questo modo abitueremo il senso a produrre sempre meno latte fino ad arrivare alla cessazione completa

Si tratta di un delicato equilibrio di misure che va trovato da ciascuna donna e che non può essere uguale per tutte. Cerca di regolarti in funzione del fastidio e del confort che generi attraverso la spremitura manuale. Se tutto procede per il meglio, nel giro di qualche giorno vedrai drasticamente calare la tua produzione di latte.

IMPORTANTE: 

Ai fini del raggiungimento del risultato, sarebbe opportuno evitare, quanto più possibile, di attaccare il bambino al seno. L’interruzione deve essere completa, sia per evitare di confondere il nostro organismo e sia per evitare confusione nel piccolo. 

E’ inoltre di estrema importanza restare accanto al piccolo una volta che si è deciso di interrompere l’allattamento. 

Per lui, infatti, è già molto traumatico il rifiuto del seno, se a ciò aggiungiamo la “sparizione” o l’allontanamento della sua mamma, le conseguenze potrebbero essere importanti.  

Da un punto di vista fisiologico, inoltre, nel caso si verificasse un blocco dei dotti o una stasi di latte la suzione del bambino (o l‘impiego del tiralatte) possono essere decisivi per risolvere il problema. 

Posso prendere un farmaco per bloccare la produzione di latte?

Non esistono prove che dimostrino l’efficacia di farmaci per l’interruzione della produzione di latte dopo le prime settimane di allattamento avviato. Si possono impiegare farmaci antidolorifici nel caso in cui si avverta un forte fastidio al seno ma, nulla di più di questo. 

Come prevenire traumi emotivi nel bambino 

I bambini ci ascoltano, ci osservano, ci capiscono. 

Ecco alcuni consigli utili per gestire l’interruzione dell’allattamento.

  • Alcuni giorni prima dell’interruzione è importante iniziare a ritagliarsi dei momenti rilassanti solo per noi e per il nostro bambino. L’intento è quello di creare con lui delle relazioni a bassa intensità, ad esempio leggere, canticchiare una canzone, massaggiarlo, fargli le coccole. E’ fondamentale che ciò parta da noi e che non sia il piccolo a richiedere queste attenzioni. Ciò non lo farà sentire abbandonato nel momento in cui andremo ad interrompere l’allattamento e non genererà in lui la paura di perderci.
  • Parlare loro, spiegare in maniera semplice, chiara ed efficace i motivi per i quali dobbiamo smettere di allattare è la scelta migliore. Se smettiamo perché assumiamo dei medicinali incompatibili con l’allattamento, spieghiamolo al bambino con parole facili ma efficaci. “La medicina che mamma prende rende il suo latte meno buono, per questo mamma non può più dartelo”.
  • Rassicurare il bambino circa il nostro amore per lui che non diminuisce per il fatto che smettiamo di allattarlo.
  • Restare presenti e interagire con lui di modo che non percepisca un nostro allontanamento o disinteresse. 

 

IMPORTANTE: 

  • Spesso il seno è strettamente legato all’addormentamento. Il bambino si addormenta attaccato al seno e lo richiede quando si sveglia di notte per riaddormentarsi. Se è questo il caso, e se avrai il tempo necessario, prima di smettere di allattare dovrai dissociare il seno dal sonno. 
  • Ricorda che se stai smettendo di allattare è perché c’è un motivo che ti spinge a farlo. Abbi fiducia in te e nella tua scelta. 
  • Spiega al tuo piccolo le tue ragioni, rassicuralo con la tua vicinanza, proteggiti dai giudizi altrui e resta fedele a te stessa ed alle tue capacità materne. 
  • Il tuo istinto difficilmente sbaglia e, se anche fosse, nulla sarebbe irrimediabile. Stai facendo il lavoro più complesso e più importante al mondo, lascia che sia il tuo amore a guidarti.

Come smettere di allattare gradualmente

mamma che allatta al seno Pianificare di smettere di allattare è una strategia che limita i traumi fisici per il seno materno e quelli emotivi per il bambino.

Mediamente serve un mese per realizzare il processo, ma molto dipende dal numero di poppate che dobbiamo interrompere (in genere serve una settimana di percorso per ogni poppata) ma, come sempre, le casistiche sono varie e differenti una dall’altra. 

E’ importante sottolineare che, anche in questo caso, non è bene interrompere l’allattamento se in concomitanza si stanno realizzando  altri cambiamenti importanti. L’arrivo di una nuova baby-sitter o di una sorellina, un trasloco o il rientro imminente al lavoro della mamma lo sono, pertanto l’interruzione andrà pianificata attentamente. 

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Come Smettere di Allattare

Tutto quello che devi sapere e fare per riuscirci davvero

Smettere di allattare: da dove parto?

La pianificazione parte sempre dall’analisi attenta della situazione

In primo luogo, devo capire se il bambino si attacca al seno con regolarità o se, invece, si attacca in qualsiasi momento senza che io possa quantificare il numero esatto e costante di poppate che realizza nell’arco delle 24 ore.

Il passaggio successivo è stabilire quale poppata eliminare per prima. 

E’ sconsigliato iniziare con l’eliminazione della poppata notturna, in genere si parte o dalla prima del mattino oppure dall’ultima del pomeriggio (quella prima di cena per intenderci). 

Smettere di allattare: quali gli step?

Primo step

La prima regola è “non offrire, non rifiutare”

Nella pratica significa non offrire il seno al bambino ma non rifiutarlo se lo richiede semplicemente riduci il tempo dell’offerta. Per ridurre il tempo della poppata cerca di distrarlo con qualcosa che catturi la sua attenzione tanto da fare sì che si stacchi spontaneamente. 

Ricorda sempre che stiamo procedendo per gradi e che tutto il processo richiede non solo tempo, ma anche tanta pazienza e fiducia in noi e nelle capacità del bambino. Non essere ansiosa, non stai facendo nulla di male e il tuo bambino lo sentirà e comprenderà.

Cerca di distogliere l’attenzione del tuo bambino dal seno offrendogli delle attività che lo attraggono e lo coinvolgono. Esegui queste attività insieme a lui. 

Resta distante dai luoghi dove di norma lo allatti. Questo lo aiuterà a non richiamare alla sua mente il ricordo della poppata.

Una volta attuata questa procedura, prosegui così per una intera settimana. Se sarai riuscita ad eliminare la prima poppata potrai passare allo step successivo. Nel caso non sia ancora stata del tutto eliminata, continua per altri giorni fino al raggiungimento del risultato. 

Secondo step

Quando arriva il momento di eliminare la seconda poppata è importante che venga tolta una poppata lontana dalla prima. Questo serve a dare sollievo al seno e aiutarlo a ridurre gradualmente la sua produzione di latte.

Se tutto procede per il meglio, a metà della seconda settimana inizia a ridurre la durata di tutte le poppate (tranne quelle notturne o comunque legate all’addormentamento).

Terzo step

Nel momento in cui saranno state tolte due poppate e le restanti, eccetto le notturne e quella legate all’addormentamento, saranno state eliminate, inizia il lavoro su quelle legate all’addormentamento (non ancora su quelle notturne, per quelle ci sarà uno step successivo). 

Quarto step

Ebbene sì, ora si lavora sulle poppate notturne ma a patto che tu abbia realizzato la dissociazione tra allattamento e addormentamento che richiede tempo e la giusta dose di impegno tuo e del tuo bambino. Per questo passaggio delicatissimo ti suggerisco il mio corso su come smettere di allattare. Qui mi limito a dirti che in questa fase potrà capitare di dover fare dei passi indietro. 

Potrebbe accadere che circostanze particolari lo richiedano (ad esempio il piccolo si ammala e mangia e beve poco pertanto il seno è la soluzione ottimale). Oppure si potrebbe verificare il caso in cui il bambino attua una piccola regressione. 

Non temere, se accade ciò è del tutto normale. 

Dovrai solo ricominciare dal punto in cui il bambino si è arrestato e ripartire consapevole, però, il percorso sarà meno faticoso.

Inoltre, per attuare quest’ultima e delicata fase di interruzione dell’allattamento, è necessario che osservi attentamente come avvengono le poppate notturne. 

Se sono lunghe e importanti (ovvero senti che deglutisce molto) significa che il piccolo ha davvero fame e si nutre. Di conseguenza, quelle poppate vanno sostituite con il biberon. 

Se, invece, durano pochi istanti o al massimo qualche minuto significa che sono solo un mezzo per riaddormentarsi e andranno gestite con le tecniche di dissociazione. Al tuo bambino servirà, dunque, il tuo aiuto per tornare a dormire senza che tu debba offrirgli il seno.

In conclusione: 

  • E’ lecito che tu possa desiderare di smettere di allattare
  • Se decidi di farlo significa che qualcosa dentro di te ti dice che è arrivato quel momento. a quel punto è bene che ti organizzi per farlo
  • Hai fatto tanto fino a qui, Adesso si tratta di modificare la relazione interrompendo l’allattamento e costruendo qualcosa di nuovo
  • Ci sono circostanze che, inevitabilmente, lo richiedono
  • Ciò che conta è che la decisione sia ponderata, libera e soprattutto tua
  • Esistono due metodi per smettere di allattare, quello graduale meno traumatico e quello improvviso meno consigliato
  • Cerca di non fare mai coincidere l’interruzione dell’allattamento con altri eventi potenzialmente traumatici per il bambino
  • Organizzati per tempo se intendi interrompere gradualmente
  • Cerca il supporto di chi ti circonda ma non lasciarti condizionare
  • Abbi fiducia in te e nel tuo bambino. Solo voi sapete cosa è giusto per la vostra relazione
  • Compensa la sottrazione del seno con altre attenzioni 
  • Ricorda sempre che l’allattamento non è solo nutrizione ma costruzione di un legame forte e profondo tra mamma e bambino
  • Non temere eventuali regressioni, sono del tutto normali e gestibili

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2 commenti su “Come smettere di allattare

  1. Anna Tartaglia ha detto:

    Ciao! Se il bambino non ha mai preso il biberon e la notte fa una/due poppate da affamato cosa si può fare per cercare di smettere di allattarlo? cambiano le tempistiche per quando devo iniziare a togliere le varie poppate giornaliere? Lo chiedo in previsione del fatto che ad un anno compiuto tornerò a fare turni di notte a lavoro. Grazie

  2. Assy ha detto:

    Ciao. Mio figlio ha 12 mesi e mi ritrovo a scegliere se smettere di allattare perché la pediatra dice che è necessario farlo e anche in fretta . Praticamente va malissimo lo svezzamento, non mangia perché è sazio di latte, ciuccia anche 8/9 volte tra giorno e notte.. Il problema mio è l’associazione tra seno e sonno .. sono disperata .. vorrei fare il graduale ma ho paura di metterci troppo dato che non mangia altro ed è già grandicello per andare avanti a latte.. ha senso smettere per questo motivo? nelle opzioni non viene mai citata questa. cosa che riguarda l’linterferire con i cibi solido. Grazie

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