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Il bambino va svegliato per la poppata? Una domanda che non poche mamme si pongono, specie se sono al primo figlio. La risposta non può essere univoca in quanto dipende soprattutto dall’età del piccolo. Scopriamo quando è bene svegliare svegliarlo e quando invece non è opportuno farlo.

 

Una storia vera

Tra le tante storie raccolte nella mia professione di ostetrica, una mi colpì particolarmente. Una coppia di genitori mi contattò per una consulenza riguardo l’allattamento del loro piccolo nato da una settimana. Il loro cruccio era che Leonardo mangiasse poco e non crescesse come previsto. 

La consulenza

Andai a casa loro e parlammo a lungo senza che emergesse nulla di particolarmente significativo. Leonardo fu descritto come un bimbo tranquillo, non particolarmente impegnativo nella sua gestione quotidiana e privo di qualsiasi patologia. Chiesi cosa intendessero per “tranquillo” e la mamma mi spiegò che il piccolo dormiva molte ore sia di giorno che di notte. Domandai quante volte mangiasse nell’arco delle 24 ore e la risposta fu la soluzione del problema. La mamma, infatti, disse “dipende da quando si sveglia”. In buona sostanza Leonardo era un grande dormiglione e i genitori non lo svegliavano per alimentarlo. Questo va bene se il piccolo cresce con regolarità e secondo quanto previsto in base all’età. Se questo non avviene è opportuno, invece, intervenire. Vediamo quando e perché farlo. 

Occuparsi di un neonato

Nei primi due o tre mesi di vita del bambino il migliore modo per assicurarci che tutto stia procedendo al meglio è verificarne il benessere e l’efficienza  neonatale. Tale verifica passa necessariamente attraverso una buona crescita che va, dunque, attentamente monitorata. Inoltre, sempre in questo primo arco di vita, la volontà del piccolo è notevolmente ridotta, pertanto la cura e l’attenzione dei genitori devono essere continue. Al di là dell’istinto materno o paterno, in questa delicata fase i genitori devono quindi essere più attenti che mai per poter intervenire, se necessario.  

Quando il bambino va svegliato per la poppata

E’ noto che dopo la nascita i piccoli perdono fisiologicamente peso. Questo evento è comunemente noto come calo fisiologico o ponderale. Si tratta di una perdita di peso del tutto normale che avviene nei primi giorni di vita. In media il piccolo perde dal 5 al 10% del peso alla nascita. Raggiunge il peso minimo al 3°/4° giorno di vita e torna al peso originale tra il 10° e il 15°. In questa fase sarebbe bene sollecitarlo a mangiare perlomeno ogni 3 ore. Questo almeno fino a che non abbia ripreso il peso alla nascita e cominci a crescere regolarmente.

Perché svegliare il bambino per la poppata nei primi giorni di vita?

I motivi sono diversi diciamo, però, che in particolare nelle prime 2 o 3 settimane di vita potrebbe essere letargico per varie ragioni. La più comune è l’ittero fisiologico, ma ve ne sono altre non patologiche che possono interferire con la sua effettiva richiesta di latte. Possiamo quindi dire che alcuni neonati  potrebbero non manifestare il bisogno di essere nutriti secondo le loro reali necessità in quanto troppo deboli per farlo. In questi casi vanno quindi svegliati e stimolati ad alimentarsi.

IMPORTANTE

È sempre bene ricordare che ogni bambino è un individuo unico e che molti fattori, tra cui il tipo di alimentazione (naturale o artificiale), possono direttamente influenzare la frequenza delle poppate. E’ dunque importante verificare che: 

  • Le poppate siano circa 8 nell’arco delle 24 ore
  • Il pannolino si bagni con urina chiara (non concentrata) almeno 6/7 volte nelle 24 ore
  • il piccolo si scarichi 2/3 volte nelle 24 ore
  • Il piccolo sia reattivo al momento di mangiare

Fino a quando il bambino va svegliato per la poppata?

Conseguenza di quanto detto sopra, la domanda successiva è: fino a quando dovrò svegliare mio figlio per la poppata? 

Di solito, se dopo il primo mese il bambino ha recuperato il suo peso alla nascita e cresce regolarmente, questa indicazione perde importanza. Naturalmente ciò vale se non vi sono  indicazioni specifiche fornite dal personale sanitario. A quel punto non sarà più necessario svegliare il bambino, ma attendere che sia lui a manifestare il desiderio di poppare. Date queste precondizioni, infatti, il piccolo dovrebbe essere sufficientemente forte per riuscire a comunicare le sue reali esigenze alimentari. Di conseguenza, anche se dovesse dormire per 3, 4 o 5 ore di fila, non sarà più necessario svegliarlo.

Tornando alla consulenza fornita ai genitori del piccolo Leonardo

  • In quel caso specifico il bambino si stava alimentando troppo poco non perchè non ne avesse bisogno ma semplicemente perchè era troppo letargico e debole per richiederlo. 
  • I suoi genitori non potevano saperlo poiché non ne erano stati informati 
  • E’, però, bastata questa nuova indicazione per recuperare la situazione. 
  • Se questa situazione si fosse protratta nel tempo, il seno sarebbe stato stimolato meno rispetto alle reali necessità di appetito del bambino. 
  • Di conseguenza la mamma non avrebbe raggiunto un’adeguata produzione di latte. 

Ecco perché l’allattamento richiede informazioni corrette e supporto professionale

Il bambino va svegliato per la poppata? Approfondimenti

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