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Dissociare il sonno dal seno è una scelta che può essere fatta nel momento in cui si intende spronare il bambino a non richiedere più il seno per addormentarsi. 

Dissociare il sonno da seno, in altre parole, significa smettere di addormentare il bambino offrendogli il seno o, in ultima analisi, smettere di allattare al seno la notte. 

La buona notizia è che smettere di allattare la notte è possibile, la notizia meno buona è che per farlo è importante armarsi di pazienza, di calma e disporre di una vera e propria strategia.  

Vediamo, quindi, di capire in cosa consiste questa strategia e come metterla in atto affinché sortisca effetti forse non magici ma decisamente apprezzabili.

 

Conosciamo le associazioni con il sonno per dissociare il sonno dal seno

neonato dorme in braccio Immagina di essere arrivata a casa particolarmente stanca, di esserti faccia una doccia, di aver mangiato un boccone velocemente perché il tuo unico obiettivo è arrivare al letto dormire. Ebbene, sei lì, al caldo confortevole delle coperte eppure, niente da fare, non riesci a prendere sonno! 

Al di là del domandarti perché tu non riesca ad addormentarti (considerato che è l’unica cosa che davvero desideri in quel momento), pensa adesso a cosa fai in quel caso.

Ti alzi e ti fai una camomilla.

Bevi una tazza di latte.

Accendi la luce e provi a leggere due pagine del libro che da mesi insiste sul tuo comodino.

Ascolti una musica zen.

Svegli il tuo partner domandandogli di farti due grattini. 

Insomma, l’elenco potrebbe essere molto lungo ma il punto è uno soltanto: qualsiasi cosa tu faccia ottenendo il risultato atteso, ovvero addormentarti, si tratta della tua personalissima associazione con il sonno.

Riconoscilo, ciò che metti in atto, talvolta anche inconsapevolmente, è un vero e proprio rituale che per te funziona. 

Quali sono le associazioni naturali con il sonno?

Le associazioni naturali e predominanti con il sonno sono la suzione e il movimento, già peraltro presenti nella vita intrauterina. 

Non è un caso, dunque, che il bambino si addormenti più facilmente poppando e venendo cullato. 

Considerato, inoltre, che nei primi sei mesi di vita il bambino viene allattato (con latte materno o in formula che sia) è evidente che la suzione diventa non solo fonte di nutrimento ma anche di calma e rilassamento che, a loro volta, inducono il sonno. 

Quante associazioni con il sonno esistono?

neonato dorme

Negli adulti esistono associazioni comuni a più persone, come dicevo, la lettura, l’ascolto della musica, la tv a basso volume sono solo alcune, e altre del tutto personali

In genere si formano in funzione delle proprie abitudini o di esperienze passate anche risalenti all’infanzia. 

Chi, ad esempio, si addormentava da bambino accarezzato dalla mamma potrebbe avere mantenuto tale associazione e addormentarsi, quindi, se accarezzato la sera sul divano. 

Nei bambini, in genere, oltre alle associazioni naturali, sono i genitori a costruirne di nuove anche involontariamente

Tra queste, ad esempio, abbiamo le carezze sulla schiena, i colpetti sul pannolino, la ninna nanna, il suono dell’acqua e via dicendo. 

Le associazioni con il sonno sono potenti, agiscono a livello inconscio e per questo è necessario attuare delle strategie per modificarle. 

Ma perché modificarle, direte voi? Il perché risiede nel fatto che, talvolta, è necessario creare una nuova associazione funzionale al bisogno del momento, per eliminare quella precedente, ad esempio quella con il seno appunto. 

Come dissociare il sonno dal seno

Ciao Alessandra, ho una bambina di 18 mesi che la notte per addormentarsi vuole essere allattata. Mi accorgo che non si tratta di fame ma di un vero e proprio rituale che si ripete notte dopo notte ed io sono stremata. Il mio problema non è allattarla, il mio problema è offrirle il seno di notte perché la mattina vado al lavoro ed avrei bisogno di dormire di più. Tieni conto che mio marito potrebbe tranquillamente aiutarla a riaddormentarsi se riuscissimo a sostituire il seno con qualcos’altro. La mia piccola rifiuta il ciuccio, si oppone al sonno se lui prova a  cullarla, insomma fa resistenza e richiede solo ed esclusivamente il seno. Puoi aiutarmi? 

Dal mio Instagram

Non si può dissociare il sonno dal seno senza una valida alternativa

neonato dorme poppando La prima cosa che va detta e sottolineata, è che non si può pensare di togliere un’associazione senza prima averne creata un’altra. 

Questo perché se togliamo un’associazione al bambino senza avergliene fornita una in alternativa, il suo trauma sarà importante e si potrà ripercuotere sull’intera famiglia. 

Al momento di dormire, infatti, non avendo nessun aiuto, nessuna associazione che lo porti ad abbandonarsi tranquillamente, probabilmente piangerà a lungo. In questo caso sarà difficile calmarlo ad aiutarlo ad addormentarsi. 

Come fare, dunque?

Bisognerà attuare una strategia che si compone essenzialmente di tre distinti passaggi.

IMPORTANTE:

Poiché la poppata è anche e soprattutto nutrimento, prima di togliere questa associazione è importante consultare il pediatra o l’esperto in allattamento. Ciò perché è fondamentale capire se è il momento corretto per sostituire tale associazione o se è necessario attendere anche qualche tempo per non interferire con la sua crescita. 

Primo step

Questo primo passaggio dura circa tre settimane durante le quali è necessario affiancare alla strategia in uso una seconda strategia. 

Nel nostro caso la prima strategia, ovvero quella che vogliamo sostituire, è la poppata.

Ad essa andiamo ad affiancare una seconda strategia, ad esempio delle leggere carezze sulla testa del piccolo.

Protraggo le carezze per tutta la durata della poppata fino a che il bambino non è completamente addormentato. 

Ripetiamo questo abbinamento di ben due strategie, poppata e carezze, per tre settimane (questo tempo è indicativo poiché potrebbe essere necessario allungarlo a seconda dei casi).

Secondo step

Il secondo step va introdotto qualche giorno dopo l’inizio del primo passaggio (avviene quindi quasi contemporaneamente al primo step). 

Verificato che il piccolo si sia nutrito, si interrompe la poppata e si continua solo con le carezze fino all’addormentamento.

Se il bambino si sveglia e vuole ciucciare, lo riattacco e continuo con le carezze fino a staccarlo nuovamente quando si addormenta.

Procedo in questo modo ogni volta che si risveglia e chiede il seno.

In questo modo evito che il bambino si traumatizzi attuando una strategia molto graduale. 

Terzo step

Al termine delle tre settimane, dovrebbe essere possibile addormentare il bambino solo con la seconda strategia, in questo caso le carezze, senza più dover utilizzare la prima.

L’addormentamento, quindi, dovrebbe essere svincolato dal seno.

Ovviamente nessuno vieta di utilizzarle entrambe nel caso in cui, ad esempio, una seconda persona debba fare addormentare il piccolo in alternativa alla mamma. 

due pezzi di un puzzleNOTA:

Dissociare il sonno dal seno, lo sappiamo, non significa eliminare i risvegli notturni del bambino.

La fisiologia del suo sonno prevede più risvegli notturni ancora oltre l’anno di vita.

La dissociazione, dunque, serve ad evitare che solo la mamma possa, e quindi debba, addormentare il bambino.

La dissociazione consente di fare addormentare il piccolo anche a e  qualcun altro utilizzando una strategia alternativa.

RIASSUMENDO: 

  • L’associazione del sonno con il seno non può essere eliminata senza offrire un’alternativa al bambino
  • E’ importante scegliere accuratamente quale nuova associazione fornire al bambino di modo che sia funzionale per lui ma anche per i genitori o per chi se ne occupa)
  • Il processo di dissociazione, affinché avvenga in maniera non traumatica ed efficace, deve durare circa tre settimane ( questo termine è minimo e potrebbe richiedere più tempo)
  • Dissociare il sonno dal seno non significa diminuire i risvegli del bambino, ma solo dare al piccolo un aiuto differente per riaddormentarsi
  • Evitare di procedere al cambio di associazione in periodi nei quali si stiano affrontando altri cambi per il bambino (ad esempio inizio del nido, ritorno al lavoro della mamma, ecc.)
  • Ricordare sempre che la poppata è nutrimento pertanto dissociarla dal sonno è possibile a patto che si sia verificato con il pediatra o un esperto che non sia troppo presto e che avvenga la giusta e corretta compensazione nutrizionale
  • Per approfondimenti leggi anche il bambino non dorme: cosa fare

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7 commenti su “Dissociare il sonno dal seno

  1. Viviana zanniello ha detto:

    Consigli e informazioni molto
    Molto chiare….la pratica forse sarà un po’ poi tosta ma ci proverò ….ho fatto anche il corso di Alessandra e sto iniziando ad attuare la mia strategia….spero in bene !!!!

    1. Alessandra Bellasio ha detto:

      Ciao Viviana, grazie del tuo commento, mi fa piacere che l’articolo ti sia stato utile. In bocca al lupo, se ti serve aiuto scrivimi. un abbraccio

  2. Jessica ha detto:

    Finalmente una specialista che non consiglia alle mamme di fare piangere il bambino allo sfinimento… Piuttosto avrei allattato mia figlia fino ai 18 anni!!! XD
    Proverò sicuramente questa tecnica eccezionale, grazie di cuore Alessandra!!!

  3. Pri ha detto:

    Proverò sicuramente!al momento mia figlia ha 6 mesi e mi sembra impossibile pensare che si riaddormenti senza seno visto che ha fatto cosi sin dal primo giorno,ma spero di trovare un alternativa anche per abituarla in caso di addormentamento con altri e per dormire entrambe meglio☺️grazie

    1. Spero di cuore che ti possa aiutare!

  4. irma Spinosa ha detto:

    Grazieee Alessandra,da 9 mesi ogni qualvolta ho un dubbio o sono giù per qualcosa che riguarda il mio piccolo, un tuo post o un tuo approfondimento mi aiuta a capire dove sbaglio o ciò che è giusto.

    1. Che gioia Irma, mi fa molto piacere esserti utile. Un abbraccio

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