Come si usa il tiralatte? Esistono modelli diversi di tiralatte? In quali casi si può utilizzare un tiralatte? Queste potrebbero sembrare domande banali ma, in realtà, non lo sono affatto. Nel corso della mia professione mi è stato più volte chiesto se fosse necessario acquistarne uno già in grtavidanza. Ebbene, in questo articolo risponderò a tutte queste domande approfondendo il tema.
- 1 Acquisto o no un tiralatte in gravidanza?
- 2 Quando potrei avere bisogno di usare il tiralatte?
- 3 Quando non usare il tiralatte?
- 4 I modelli per uso personale quando possono essere usati?
- 5 Tiralatte manuale: pro e contro
- 6 Il tiralatte elettrico portatile: pro e contro
- 7 E se non esce nulla usando il tiralatte?
- 8 Senza reazione ormonale come si fa?
- 9 Alcuni consigli pratici
- 10 Come si usa il tiralatte: le conclusioni
Acquisto o no un tiralatte in gravidanza?
La risposta a questa prima domanda è quasi sempre no, non è opportuno acquistare un tiralatte senza sapere per quale scopo lo andrò a utilizzare. In commercio esistono molti tipi differenti di tiralatte e ciascuno è specifico per un uso particolare. Non potendo sapere in anticipo per cosa potrà eventualmente servirmi, è del tutto inutile acquistarlo prima del tempo.
Quando potrei avere bisogno di usare il tiralatte?
Le occasioni nelle quali potrebbe tornarmi utile impiegare il tiralatte sono diverse. Potrebbe, ad esempio, accadere che io debba separarmi dal bambino durante l’allattamento, Altro caso è quello in cui io mi ritrovi ad avere delle difficoltà di attacco. Vi può essere la necessità di aumentare la produzione di latte e anche in questo caso il tiralatte potrebbe servirmi. Se poi mi trovo a dover rientrare precocemente al lavoro ecco che questo strumento diventa necessario. Non dimentichiamo che allattare, specie a richiesta, può essere stancante, quindi usare un tiralatte per permettere al partner di nutrire il bambino è uno dei casi in cui questo ausilio ci viene in aiuto. Insomma, i casi possono essere davvero molti e, a seconda delle circostanze, avrò bisogno di un tiralatte specifico.
Quando non usare il tiralatte?
Il tiralatte non andrebbe utilizzato nelle fasi iniziali dell’allattamento a meno che non vi sia un’indicazione specialistica. Se di questo si tratta allora è importante utilizzare un tiralatte professionale. Si tratta perlopiù di modelli ospedalieri che, però, possono costare diverse centinaia (a volte migliaia) di euro. Questo tipo di tiralatte è spesso noleggiato in farmacia a prezzi agevolati.
Un tiralatte più economico, portatile, a batteria o elettrico o, addirittura, indossabile, non è idoneo per intervenire su eventuali problematiche di produzione lattea all’inizio dell’allattamento. Questo perché il motore di questi modelli, a differenza di quelli ospedalieri, non è abbastanza potente.
I modelli per uso personale quando possono essere usati?
Questi modelli sono utilizzabili in tutte quelle situazioni che richiedono alla mamma di drenare del latte per allontanarsi temporaneamente dal bambino.
Tiralatte manuale: pro e contro
Il tiralatte manuale è in commercio da moltissimo tempo. Senza dubbio è particolarmente economico, ha dimensioni ridotte ed è leggero, pratico e maneggevole. Altro vantaggio è che può essere impiegato praticamente ovunque. Questo è importante in quanto in caso di mastiti o ingorghi, tirare il latte sotto il getto caldo della doccia può essere d’aiuto. Lo svantaggio, però, è che il latte viene estratto lentamente e solitamente da un seno alla volta. E’ quindi consigliato in caso di uso saltuario e non prolungato nel tempo.
Il tiralatte elettrico portatile: pro e contro
Premesso che esistono diversi tipi di tiralatte elettrici, va detto che il loro funzionamento è analogo a quello manuale con in più dei vantaggi. In primo luogo si può regolare l’intensità di estrazione e questo consente di calibrarla sulla base della propria risposta corporea. In questo modo l’estrazione è, di norma, più rapida e spesso più uniforme. Senza dubbio costa un po’ di più del tiralatte manuale ma il costo maggiore è ripagato dalla praticità e migliore performance.
E se non esce nulla usando il tiralatte?
Devi sapere che la fuoriuscita del latte dal seno non è un atto puramente meccanico ma, al contrario, principalmente ormonale.
C’è un’attivazione che avviene quando il bambino tocca il capezzolo. A volte per farla avvenire è sufficiente udire il pianto del bambino o pensare a lui. Tale attivazione avvia un rilascio massivo di ossitocina che, a sua volta, attiva il riflesso di emissione del latte. Una volta avviata questa reazione, il latte fuoriesce attivamente dal seno.
Senza reazione ormonale come si fa?
Ti starai domando perché mi viene spiegato questo funzionamento? La risposta è semplice: perchè il tiralatte, purtroppo, non è capace di attivare questa risposta ormonale. Lo strumento, infatti, si limita a una sola azione meccanica di pressione inversa allo scopo di simulare la suzione. Tale azione, però, non genera la risposta ormonale completa che serve a produrre latte materno. Molto spesso, infatti,
soprattutto in occasione dei primi utilizzi, le madri siano profondamente frustrate dalla scarsissima quantità di latte estratta. Ecco perché esistono diverse strategie per ottimizzare l’estrazione di latte. Tra queste citiamo l’applicazione di calore sul seno, un massaggio anticipatorio e una compressione manuale simultanea all’estrazione. In pratica, diamo noi una mano al nostro corpo affinchè l’estrazione sia il più ampia possibile.
Alcuni consigli pratici
Se disponi di un tiralatte elettrico o meno, devi seguire attentamente le indicazioni riportate sulla confezione. Il modo corretto per posizionarlo sul seno determinerà la buona riuscita dell’estrazione. Esistono, infatti, diverse taglie per le flange che devono essere scelte in base alla dimensione del capezzolo. L’utilizzo di una flangia di taglia scorretta per il capezzolo può impedire la corretta estrazione del latte e in alcuni casi causare abrasioni più o meno importanti. E’ molto importante sapere che l’estrazione non deve essere dolorosa. Nel caso in cui lo sia è opportuno rivolgersi al medico o un esperto IBCLC. Altra indicazione che è bene conoscere è che quando vorrai aumentare la quantità di latte estratto potrai procedere alla cosiddetta compressione del seno durante l’estrazione. Tale procedura non solo inciderà sulla quantità del latte ma anche sulla sua qualità. Il latte estratto in questo modo, infatti, conterrà una maggiore quantità di grassi. Spiego tutto questo in un video che trovi qui.
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Se vuoi approfondire questo argomento in quanto devi rientrare al lavoro o devi separarti dal piccolo per qualsiasi motivo, ti suggerisco questo mio corso. Qui troverai tutte le indicazioni necessarie all’uso del tiralatte, alla conservazione del latte e alla sua somministrazione, nonché una miniguida alla scelta dell’apparecchio più adatto alle tue necessità.
Come si usa il tiralatte: le conclusioni
- Generalmente non è consigliabile acquistare un tiralatte durante la gravidanza. Poiché esistono diversi modelli, ognuno con uno scopo specifico, è meglio attendere di avere una chiara comprensione delle proprie esigenze.
- Le situazioni in cui potrebbe essere utile utilizzare un tiralatte sono molteplici. La separazione temporanea dal bambino, le difficoltà di attacco al seno, l’aumento della produzione di latte e il ritorno precoce al lavoro.
- L’uso del tiralatte dipende dalle esigenze individuali. I modelli professionali ospedalieri sono indicati per problemi di produzione di latte nelle fasi iniziali dell’allattamento, mentre i modelli per uso personale sono adatti per drenare il latte durante temporanee separazioni dal piccolo.
- È importante capire che il tiralatte non può attivare la risposta ormonale completa che avviene durante l’allattamento naturale. Tuttavia, esistono strategie per ottimizzare l’estrazione di latte, come l’applicazione di calore, massaggi e la compressione manuale durante l’estrazione.
- La compressione del seno durante l’estrazione può aumentare sia la quantità che la qualità del latte estratto.
In conclusione, l’uso del tiralatte può essere un valido supporto per le madri durante l’allattamento. Comprenderne il funzionamento e applicare pratiche ottimizzate può contribuire a una buona esperienza di allattamento sia per la madre che per il bambino.
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