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Epidurale sì o no? Quante di noi si sono poste la domanda in prossimità del parto o, addirittura, prima ancora di cercare una gravidanza? 

Essendo il parto un’esperienza assolutamente personale ed unica, è difficile stabilire a priori quale sia la scelta giusta per tutte. Facciamo, quindi, luce su vantaggi e svantaggi di questa pratica e su come si possa giungere ad una scelta consapevole e realmente informata al riguardo. 

Epidurale sì o no?

Prima di rispondere a questa domanda, vediamo cosa dice al riguardo l’International Journal of Gynecology & Obstetrics.  In un articolo pubblicato nel 2022 da John Wiley & Sons Ltd on behalf of International Federation of Gynecology and Obstetrics, si legge: 

L’epidurale lombare è considerata il gold standard per l’analgesia in travaglio. Le stime di utilizzo sono comprese tra il 10% e il 64% nei Paesi ad alto reddito. Durante il travaglio, contrazione uterina e dilatazione cervicale stimolano le fibre afferenti nocicettive che viaggiano verso i nervi spinali T10-L. Esse producono un dolore viscerale poco localizzato. Quando la testa del feto scende, distendendo perineo e vagina, si attivano anche le fibre dolorifiche attraverso il nervo pudendo e le radici spinali S2-4.2.  Per modificare queste vie afferenti e ottenere l’analgesia, è possibile somministrare anestetici locali, oppioidi e altri coadiuvanti nello spazio epidurale mediante un catetere epidurale. 

In cosa consiste?

La descrizione che hai appena letto, pur essendo tecnica, illustra esattamente in cosa consiste l’epidurale. 

Parafrasando il testo, per epidurale si intende la somministrazione di analgesici (anestetici locali) nella parte bassa della schiena, nota come colonna vertebrale lombare. 

Viene praticata da un medico anestesista e prevede l’inserzione di un cateterino guidato da un ago (che verrà poi rimosso lasciando solo il cateterino) nello spazio epidurale del midollo spinale, attraverso il quale viene iniettato un liquido anestetico e analgesico. 

È comune sentire una leggera pressione sulla schiena durante l’inserimento dell’epidurale nel momento in cui viene inserito il catetere. Il suo diametro è grande quanto un pezzo di pasta di capelli d’angelo.

Una volta posizionata l’epidurale, riceverai dei farmaci attraverso il catetere che dovrebbero aiutarti ad alleviare i dolori del travaglio.

Solitamente l’epidurale viene praticata durante la prima fase del travaglio, quando le contrazioni sono regolari. Di norma si effettua in posizione seduta o su un fianco.

Tale procedura permette di ridurre la percezione dolorosa in buona parte del busto e degli arti inferiori, mantenendo la sensibilità e la capacità di movimento. 

In caso di parti cesarei, invece, si pratica una tecnica diversa in cui si impiegano farmaci anestetici. 

IMPORTANTE: 

Qualora il catetere epidurale sia già stato posizionato e si verifichi la necessità di procedere ad un parto cesareo, l’anestesia locale potrà essere effettuata sfruttando quel catetere ed utilizzando farmaci in concentrazioni diverse. 

A cosa serve l’epidurale?

La partoanalgesia ti permette di minimizzare o annullare il dolore durante travaglio e parto. Ciò dovrebbe consentire, di sicuro, un’esperienza di parto non dolorosa e quindi potenzialmente non traumatica rispetto alla paura del dolore. Inoltre, ti consente di muoverti liberamente durante tutto il travaglio. 

Fa male farla?

L’anestesista utilizzerà un piccolo ago per addormentare l’area della schiena in cui verrà somministrata l’epidurale. Il farmaco può pizzicare per 5-10 secondi. Durante il posizionamento dell’epidurale sentirai spinte e pressioni, ma non dovrebbe essere doloroso.

Funziona?

L’epidurale può richiedere dai 5 ai 15 minuti per iniziare a funzionare dopo l’inserimento. Con l’epidurale ti devi aspettare un significativo sollievo dal dolore, ma non un sollievo completo.

Devi aspettarti di sentire una certa pressione mentre il bambino si muove attraverso il canale del parto, e questo ti aiuta a capire quando “spingere”.

Gli effetti collaterali più comuni includono un lieve prurito, difficoltà a urinare (mancanza di stimolo), assenza di sensibilità nella parte inferiore della pancia e delle gambe e difficoltà nel muovere le gambe fino all’esaurimento del farmaco (di solito fino a 8 ore).

Altri effetti collaterali includono nausea e lieve mal di schiena dopo il parto.

L’epidurale potrebbe non essere praticata in caso di disturbi emorragici o di coagulazione, infezioni in corso, pressione sanguigna molto bassa, travaglio in stadio avanzato o altri motivi specifici.

Rischi: è sicura?

In generale, l’analgesia epidurale è molto sicura, ma non priva di rischi. Questi includono ipotensione o bassa pressione sanguigna (10-20%), infezione (<0,01%), emorragia (<1%), puntura del midollo spinale (puntura durale) (1%), cefalea (<1%), reazione allergica (<1%). 

Tu e il tuo bambino siete strettamente monitorati durante e dopo il posizionamento dell’epidurale. Se si verificano reazioni anomale sappiate che la maggior parte di esse viene riconosciuta immediatamente e trattata in modo sicuro.

La partoanalgesia è indubbiamente sicura sia per la mamma che per il bambino.  

Epidurale e conseguenze sull’allattamento:

Nel complesso, la letteratura sull’epidurale e l’allattamento al seno si limita in gran parte a studi osservazionali o a piccoli RCT con prove limitate di un effetto negativo. Di fatto, servono altre ricerche ma possiamo dire che, nel loro insieme, i dati sono rassicuranti. (International Journal of Gynecology & Obstetrics published by John Wiley & Sons Ltd on behalf of International Federation of Gynecology and Obstetrics, 2022;).

Quali sono gli effetti sul parto?

Gli studi suggeriscono che la concentrazione dell’anestesia locale ha un effetto significativo sulla durata del travaglio e sul tasso di parti operativi (uso di ventosa ad esempio), ma non influenzano il ricorso al  parto cesareo. Queste meta-analisi contengono un gran numero di piccoli studi di qualità metodologica variabile.(*International Journal of Gynecology & Obstetrics published by John Wiley & Sons Ltd on behalf of International Federation of Gynecology and Obstetrics, 2022;).

Quando porsi la domanda epidurale sì o no?

Ogni donna ha una soglia del dolore diversa ed unica. Ciascuna di noi, inoltre, conosce se stessa ed è consapevole dei propri limiti. Ci sono donne che, pur avendo una soglia del dolore molto alta, hanno, di contro, difficoltà a gestire le emozioni prodotte dal dolore stesso. Questo potrebbe essere un motivo per il quale l’opzione epidurale potrebbe essere presa in considerazione.

Per capire quando sia il momento di fare la scelta è opportuno che, prima di tutto, tu sia adeguatamente informata. Ti puoi rivolgere al medico curante, al ginecologo o all’ostetrica, oppure ti puoi informare presso un consultorio o un ospedale di riferimento. In ogni caso è sempre bene decidere con largo anticipo in modo da organizzare le visite mediche necessarie ed eventuali esami clinici. 

IMPORTANTE 

Prima si ottengono le informazioni adeguate e meglio è. Questo per vari motivi, la consapevolezza, la possibilità di fare una scelta oculata o, addirittura, il trovarsi in emergenza e non avere il tempo di informarsi sul momento (pensiamo ad esempio ad un parto anticipato). 

Epidurale sì o no? E’ sempre e solo una scelta della donna?

In linea di massima la scelta è sempre e solo della donna. E’ inoltre importante sottolineare che non tutti gli ospedali garantiscono l’epidurale alle partorienti. Questo perché, ad esempio, l’anestesista potrebbe essere impegnato in altro intervento. Se desideri quindi avere la garanzia che ti venga fatta l’epidurale, sarà bene che tu prenda in considerazione strutture ospedaliere adatte, sia per numero di parti che per numero di anestesisti presenti. 

Epidurale: pro e contro

I pro: 

Non vi è dubbio che l’eliminazione del dolore durante travaglio e parto porti con sé una maggiore tranquillità. Sapere di poter accedere alla partoanalgesia, come abbiamo detto, può essere un sedativo dell’ansia. 

Inoltre, in parti molto lunghi o complessi, l’anestesia epidurale ti consente di riprenderti e soffrire meno. Anche in caso di parto indotto l’epidurale può trasformarsi in una vera e propria risorsa. Ma quali sono gli svantaggi?

I contro: 

In primo luogo, sappiamo che la libertà di movimento durante il travaglio facilita la discesa del bambino e la sua nascita. La mamma si muove in funzione del dolore che prova andando alla ricerca della posizione che lo allevia. Questo è un vero e proprio dialogo che si realizza tra madre e figlio, una guida che il piccolo attua per agevolare la propria uscita dal grembo materno.

Con l’epidurale accade che, non provando dolore, la mamma tende a restare sdraiata, e a recuperare le forze. Il fatto di non muoversi può però allungare la durata del parto stesso. Questo perché il bambino potrebbe non essere adeguatamente aiutato dai movimenti materni a incanalarsi e scendere lungo il canale del parto.  

Per quanto si possa pensare di suggerire alla mamma di muoversi comunque, lei potrebbe non avere la piena percezione degli arti inferiori e non sentirsi in grado, quindi, di farlo. 

Come ottenere informazioni sull’epidurale?

Come scegliere tra epidurale sì o no?

Come abbiamo visto, la scelta spetta nella maggior parte dei casi a noi donne. A meno che non ci si trovi in stato di necessità o emergenza, casi in cui la scelta diventa obbligata e viene fatta dal personale sanitario, siamo noi a stabilire se desideriamo l’anestesia epidurale. 

  • Il primo passaggio, dunque, è informarsi. 
  • In un secondo momento si valutano i pro e i contro in funzione delle nostre esigenze e caratteristiche.
  • Contestualmente se ne può discutere con il partner o con figure di riferimento.

Infine si giunge a stabilire quale sia la migliore opzione, dati il nostro carattere, la nostra sensibilità e la nostra situazione contingente. 

Scegliere l’epidurale ci identifica?

Non è raro sentirsi sminuite nel momento in cui si dichiara di voler procedere con la partoanalgesia. Questo perché nell’immaginario collettivo, ancora oggi, qualcuno associa il dolore alla buona esecuzione di un parto ed alla forza della donna. Ciò  è quanto mai falso. 

Epidurale e buona esperienza di parto

Una buona esperienza di parto passa anche attraverso la quantità di dolore che la donna può risparmiarsi grazie all’epidurale e ciò non la rende affatto una madre peggiore di altre. Sminuire una donna perché non ha sopportato il dolore significa associare la maternità all’idea di sacrificio supremo e questo, lo ribadisco, è insensato. 

Ricordiamoci sempre che il parto non è la maternità. Il parto è solo il primo passo verso maternità e genitorialità. Il  modo in cui viene vissuto può condizionare non solo la vita della donna ma anche la sua relazione con il bambino e perfino la relazione di coppia.

Scegliere l’epidurale, dunque, significa conoscersi e sapere che, per noi, quella modalità di parto è la più adatta, a patto che, come sempre, la scelta sia consapevole.  

 

Bibliografia

  • International Journal of Gynecology & Obstetrics published by John Wiley & Sons Ltd on behalf of International Federation of Gynecology and Obstetrics, 2022;

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