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Latte materno e latte artificiale, quest’ultimo meglio definito formula artificiale, rappresentano i due risvolti di una medaglia preziosissima, ovvero la nutrizione dei neonati. 

Quando si parla di questo tema è necessario porre estrema attenzione non solo alla sostanza di ciò che si comunica, bensì anche alla forma. 

Il termine allattamento per molte mamme si collega a emozioni, ricordi e sensazioni gradevoli ma, per altre, quella stessa parola risuona come un qualcosa di emotivamente molto forte e a tratti difficile da gestire. 

Per questo è necessario scegliere i termini  appropriati che rispettino la sensibilità di tutte le donne senza cadere in polemiche sterili e a senso unico. 

In questo articolo intendo quindi fornire informazioni corrette, aggiornate e rispettose di qualsiasi scelta o necessità venga fatta in termini di allattamento. 

 

Apparato digerente del neonato

Latte materno e latte artificialePunto di partenza per parlare di allattamento è, senza dubbio, l’apparato digerente del neonato. 

Durante  i nove mesi di gravidanza il bambino non utilizza il proprio sistema digestivo il quale, quindi, resta inattivo sino alla nascita.

Venendo al mondo il piccolo non può, dunque,  nutrirsi come un adulto. 

Solo latte materno

Il solo alimento che è in grado di assimilare correttamente è il latte materno. 

Per questa ragione l’allattamento deve essere esclusivo fino al sesto mese di vita. Quando si dice esclusivo si intende che nessun altro alimento deve essere introdotto, nemmeno l’acqua. 

Dal termine del sesto mese di vita si passa all’alimentazione complementare. Si introducono alimenti diversi dal latte che resta, però, sempre presente. A questo punto il sistema digerente del piccolo è capace di accogliere, via via, i diversi alimenti proposti. Il bambino, poco alla volta, scopre nuovi sapori e nuove consistenze.

Definizione di latte

Per latte si intende 

“Il prodotto di secrezione delle ghiandole mammarie delle femmine dei Mammiferi. Liquido bianco, opaco, contenente, in soluzione o sospensione, proteine, grassi, carboidrati, sali minerali, fra cui il fosfato di calcio, vitamine, ormoni, e antigeni. E’ un alimento completo e indispensabile per la prole nel primo periodo della vita. Per norma, con tale termine si deve intendere solo il latte vaccino, mentre per quello degli altri mammiferi si deve specificare la specie da cui è prodotto: latte materno, di capra, di asina, ecc.”

Già soltanto questa definizione ci lascia intendere la complessità di questo alimento tanto che ancora oggi non se ne conosce a fondo la funzione specifica di alcune sostanze in esso contenute.

In generale, dunque, il latte si definisce specie-specifico proprio perché ciascuna specie animale produce il proprio specifico latte. 

Caratteristiche del latte materno

Il latte materno è un tessuto vivo che contiene numerosissime sostanze di cui ancora gli studiosi non sono riusciti a scoprire pienamente le funzioni. 

E’ curioso pensare che, ancora oggi, di talune di queste sostanze non si conosca la funzione nonostante decenni di studi e di ricerca. Questo per dire quanto complesso, e in un certo senso anche misterioso, sia questo alimento. 

Il latte materno si definisce un tessuto vivo, altamente nutriente e mutevole. Esso infatti cambia al variare dell’età del bambino (ma addirittura anche durante le diverse fasi di una giornata) modulandosi in funzione delle sue esigenze nutritive. 

Oltre alle sostanze nutritive contiene tutto ciò che serve allo sviluppo psicofisico dei nostri bambini, ovvero : 

  • enzimi
  • fattori immunitari
  • proteine
  • zuccheri
  • sali minerali, ecc.

Caratteristiche del latte artificiale

In virtù della complessità del latte materno, quando negli anni 70 l’industria per l’infanzia decise di creare in laboratorio il “latte artificiale” incontrò non  poche difficoltà. Per farlo partì dal latte vaccino, ossia di  mucca, modificandolo per renderlo quanto più somigliante a quello umano. 

Curiosamente, però, per quanta ricerca sia stata promossa e per quanti investimenti siano stati fatti, le migliorie apportate  non sono ancora oggi in grado di riprodurre il latte umano. 

Un esempio lampante è dato dal fatto che una stessa sostanza quando è contenuta nel latte materno si comporta in un certo modo, mentre nella formula artificiale sembra non riuscire a svolgere la sua funzione o,  se riesce, lo fa solo solo in modo parziale.

 

IMPORTANTE:

Facciamo alcuni esempi per comprendere meglio le diversità. 

LE PROTEINE
Le proteine sono essenziali per la costruzione dei nostri organi e di tutti i nostri apparati. La qualità delle proteine contenute nel latte materno è molto diversa da quella della formula artificiale. Le prime infatti vengono quasi completamente assorbite e utilizzate dal bambino andando ad agire su vari meccanismi, ad esempio l’assorbimento del ferro da parte della lattoferrina. 

Ebbene, nella formula artificiale tale funzione è inibita e non la si riesce a riprodurre tanto che si è costretti ad aumentare notevolmente le quantità di ferro in essa contenute. 

Lo stesso vale per la digeribilità del latte artificiale che è minore proprio perché diverso rispetto al latte materno ricco di enzimi. Questi, infatti, facilitano l’assorbimento delle sostanze. Per quanto nella formula artificiale venga simulato tale processo, non arriva ad eguagliare il latte materno in termini di digeribilità. 

GLI ZUCCHERI

Un altro esempio calzante è quello relativo al contenuto di zuccheri:

Nel latte materno abbiamo sia lattosio che oligosaccaridi, mentre nella formula artificiali questi mancano. Eppure queste sostanze hanno uno scopo molto importante, solo di recente scoperta, ovvero la funzione di nutrire la flora batterica intestinale buona del bambino.

Esempi come questi ci dimostrano che per quanto fonte alternativa di nutrimento, il latte artificiale non è ancora riuscito ad eguagliare quello specie-specifico naturale.

Latte materno e latte artificiale sono uguali?

La risposta a questa domanda non può che essere no, non sono affatto uguali pur riconoscendo alle formule artificiali di essere notevolmente migliorate nel corso degli anni. 

Il latte materno cambia continuamente le proprie percentuali di nutrienti adattandosi alla crescita del bambino e cambia il proprio sapore in base all’alimentazione materna.  La formula artificiale, invece, rimane statica

Non variano infatti né il contenuto nutrizionale, né il sapore offrendo così molti meno stimoli al bambino. 

In questo senso, e per la verità anche in altri, il latte materno e le formule artificiali non sono affatto equivalenti. 

La loro composizione differisce in maniera significativa per quantità e, soprattutto, qualità dei nutrienti. Per quanti sforzi le aziende produttrici stiano facendo la strada per raggiungere un’equipollenza è ancora piuttosto lunga.

IMPORTANTE: 

Questa è la maggiore difficoltà che le aziende produttrici di formule artificiali ancora oggi incontrano: produrre in laboratorio una formula capace di imitare il latte materno nella sua complessità. 

Gli investimenti fatti in questa direzione, specie alla fine degli settanta e nei primi anni ottanta, spinsero le aziende a promuovere, anche ingannevolmente, i propri prodotti tanto che intere generazioni (tra le quali anche la nostra) rimasero orfane del latte delle proprie madri proprio perché veniva loro detto che la formula era, di fatto, superiore.   

Ci volle qualche anno prima che questo fenomeno venisse in qualche modo arginato ma, nel frattempo, le nostre madri, zie, suocere allattarono davvero molto poco tanto da non riuscire nemmeno a comprendere fino in fondo l’importanza che oggi viene data all’allattamento. Ciò le ha rese, inoltre, legittimamente poco empatiche rispetto a questo tema poiché loro hanno cresciuto figlie e figli  sani e forti senza allattarli e oltre a non vedere l’utilità per noi di farlo, non sono in grado di supportarci.  

Latte materno e latte artificiale: differenze nella somministrazione

Allattare al seno, lo sappiamo bene, significa avere sempre a disposizione il nutrimento per il nostro bambino. In questo senso si comprende perché questo tipo di nutrizione si definisca a richiesta. Il piccolo ha fame, piange, cerca il seno materno, vi si attacca e si nutre. Certo non è un processo automatico e sempre del tutto spontaneo ma per scoprirne ogni aspetto è possibile consultare il mio corso Allattamento a 360° dove spiego nel dettaglio ogni fase, fornendo indicazioni utili e sempre aggiornate. 

Nell’allattamento artificiale spesso ciò non accade ed andrebbe invece fatto. Offrire il biberon ad orari precisi non aiuta il bambino a regolare il proprio organismo in funzione del senso di appetito e sazietà. Questo aumenta notevolmente il rischio di fornire un eccesso di alimentazione al piccolo. 

IMPORTANTE:

Va detto che per via di un controllo sulla comunicazione rispetto all’allattamento artificiale imposto da un codice internazionale promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità  (International Code of Marketing of Breast-milk Substitutes, 1981) e varie leggi nazionali, è molto difficile reperire informazioni al riguardo. Questo fa sì che, spesso, i genitori che optano per l’allattamento artificiale si trovino in grande difficoltà. A questo proposito, suggerisco quindi il mio corso sull’allattamento artificiale. 

L’importanza della consapevolezza

Sottolineate le differenze tra latte materno e latte artificiale, è molto importante che ciascun genitore, e in particolare ciascuna mamma, si senta libero di fare una scelta consapevole. Consapevole, in questo senso, significa che bisogna disporre delle corrette informazioni, metterle a confronto con le proprie esigenze e necessità e solo dopo scegliere. 

IMPORTANTE

Nutrire un neonato non è sempre facile e naturale. A volte richiede impegno, altre volte pazienza ed altre ancora necessità di un aiuto. Il supporto corretto sia nell’avviare l’allattamento che, eventualmente, nel decidere per qualsiasi ragione di interromperlo, è ciò che realmente fa la differenza. Operatori sanitari formati, preparati ed empatici possono determinare in alcuni casi la realizzazione di un sogno o, al contrario, distruggerlo. Per questo motivo è necessario da un lato essere adeguatamente guidati e dall’altro avere la consapevolezza di ciò a cui si va incontro quando si tratta di decidere come nutrire il nostro bambino. 

Tutti i miei corsi hanno sostanzialmente questa funzione, ovvero offrire tutte le indicazioni necessarie affinché ciascuna mamma possa giungere pronta all’incontro con il proprio bambino sentendosi capace di compiere le migliori scelte per lei e per il suo piccolo. 

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