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La prima ecografia in gravidanza è un passaggio spesso indimenticabile. Quell’immagine ci restituisce il frutto di un desiderio coltivato talvolta a lungo oppure, semplicemente, genera in noi un’emozione fino a quel momento sconosciuta. In ogni caso, si tratta della conferma che una vita è nata dentro di noi. Dopo avere fatto un test che ha dato esito positivo, finalmente si può osservare con i propri occhi quel piccolo cuoricino che batte. Scopriamo insieme come prepararsi all’evento e in cosa consiste.

 

Premessa

Secondo le linee guida la prima ecografia andrebbe fatta dalle 11/12 settimane. Spesso, però, viene anticipata (dalla quinta alla nona settimana, mediamente all’ottava). In genere ciò accade o perché i genitori sono preoccupati, ad esempio in presenza di piccole perdite di sangue, oppure su indicazione medica. Quando viene effettuata così precocemente generalmente si intende verificare la localizzazione della gravidanza. Questo perché il rischio, seppure ridotto, che la gravidanza avvenga fuori dall’utero esiste. Allo stesso tempo, però, bisogna dire che talvolta si anticipa l’ecografia per verificare che la gravidanza stia evolvendo in maniera fisiologica. Questa distanza tra linee guida e prassi comune ha parecchio a che vedere con il nostro desiderio di controllo che, rispetto alla gravidanza, prevale spesso sulla razionalità. Come dico spesso, la gravidanza ha molto a che vedere con l’incertezza e sin dai suoi esordi ne abbiamo la prova. 

La prima ecografia

La prima ecografia è un esame medico. Si tratta di un momento fondamentale nel monitoraggio della gravidanza. Il suo scopo è ottenere informazioni circa il feto, la sua condizione all’interno dell’utero materno e anche alcuni aspetti specifici della salute della mamma. 

Principali informazioni raccolte durante la prima ecografia

la prima ecografia

  • Datazione della GravidanzaLa datazione si definisce anamnestica e fa riferimento alla data dell’ultima mestruazione. Nel primo trimestre si può misurare il CRL (lunghezza dell’embrione) per ottenere una datazione ecografica. Se queste non corrispondono la gravidanza sarà ridatata. Successivamente il metodo ecografico non è più attendibile per la datazione della gravidanza
  • Numero di Feti: per gravidanze è gemellari o plurigemellari.
  • Battito Cardiaco Fetale: a conferma della vitalità del bambino.
  • Misurazioni Fetali: forniscono una stima dell’età gestazionale e del tasso di crescita del feto.
  • Rilevamento della Traslucenza Nucale: se l’ecografia è effettuata tra la 11ª e la 14ª settimana il medico può misurare la traslucenza nucale. Trattasi di uno spazio detto plica nucale. Quando risulta troppo spesso può essere considerato come uno dei fattori che concorrono con altri a porre il dubbio di anomalie cromosomiche. L’ingrossamento della traslucenza nucale può essere un segno di anomalie cromosomiche, come la sindrome di Down.
IMPORTANTE

Vi sono altri due esami che vengono effettuati più avanti nel corso della gravidanza: 

  • Esame delle Strutture Anatomiche: Si effettua intorno alla 19/20 settimana. Consente di esaminare varie strutture anatomiche del feto, tra cui il cervello, il cuore, lo stomaco e gli arti, per verificare che si sviluppino correttamente.
  • Posizione della Placenta e del Cordone Ombelicale: può anche identificare la posizione della placenta e del cordone ombelicale, rilevanti per il monitoraggio del benessere del feto.

Quando fare la prima ecografia?

Come anticipato in premessa, per quanto le linee guida fornite dalla Società Italiana di Ecografia Ostetrico Ginecologica (SIEOG) prevedonola prima ecografia tra le 11 e le 13 settimane + 6 giorni (13 settimane + 6 giorni si ritiene sia il termine del primo trimestre di gravidanza), molti genitori le effettuano molto prima. In genere, infatti, viene fatta alle 8/9 settimane ma si potrebbe addirittura anticipare ulteriormente. Ad esempio alla 4 settimana si può vedere la camera gestazionale, ovvero lo spazio dove vivrà e crescerà il feto. Una settimana dopo riusciamo a vedere le strutture embrionali, ad esempio il sacco vitellino. Addirittura, è possibile anche vedere  un abbozzo di embrione che, quando raggiungerà i 5 mm di lunghezza mostrerà anche lo sfarfallio del cuore. 

Perché potrebbe essere controproducente fare la prima ecografia troppo presto?

La prima ecografiaIn caso non vi siano rischi particolari, effettuare un’ecografia troppo anticipata potrebbe non restituire le informazioni necessarie alla valutazione della gravidanza. Supponendo, ad esempio, che vi sia stata una datazione errata dell’inizio della gravidanza, un’ecografia troppo anticipata non mostrerebbe ciò che ci si attende di vedere, causando ansia. Inoltre, sarebbe comunque necessario ripetere l’esame a distanza di tempo. Teniamo conto che raccogliere informazioni valide è meglio che raccoglierne di frammentate da ricomporre. Infine, è normale che ad ogni esame i genitori possano sentirsi in ansia e questo non aiuta la mamma a mantenersi calma e serena. Anticipare, dunque, la prima ecografia non è un bene se non è indispensabile, e di questo bisogna tenere conto. 

IMPORTANTE

Di prassi il battito non viene auscultato ma solo osservato nel primo trimestre. Si tratta dell’osservazione  visiva dello sfarfallio del cuore. Questo perché l’embrione potrebbe surriscaldarsi. 

Cosa si vede se viene fatta nelle primissime settimane?

Potrebbe capitare che per ragioni puramente cliniche il ginecologo richieda un’ecografia nelle primissime settimana di gravidanza. In questi casi si potranno raccogliere dati diversi a seconda della settimana di gestazione. Vediamo quali: 

  • Verso le 4 settimane: si osserva la camera gestazionale che altro non è che lo spazio entro il quale crescerà l’embrione.
  • Verso le 5/6 settimane: normalmente compare l’embrione (quando raggiunge la misura di 5 mm) e si può vederne il cuore battere. 
  • Verso le 6/8 settimane: è possibile cogliere il cosiddetto “sfarfallio” che indica l’attività cardiaca dell’embrione
  • Dalle 10/12 settimane: grazie all’impiego del doppler si può percepire il battito cardiaco embrionale

In cosa consiste l’ecografia?

Diciamo subito che nel corso del primo trimestre si effettua l’ecografia transvaginale. Quella  transaddominale, comunemente detta ecografia, viene fatta in genere dopo la 12 settimana. E’ sempre sicuro e generalmente indolore. Si tratta di un esame clinico non invasivo che si svolge in ambiente ospedaliero o presso studi medici qualificati. Non è  richiesta una preparazione particolare. 

La prima ecografia
In particolare:

Non è necessario bere un determinato quantitativo di liquidi o osservare alcuna regola particolare. L’esame si effettua da sdraiata scoprendo l’addome. Viene applicato un gel trasparente per  migliorare il contatto tra la sonda dell’ecografo e la pelle, consentendo così il passaggio degli ultrasuoni. La sonda emette ultrasuoni e rilevando i loro echi mentre rimbalzano dai tessuti interni. Gli ultrasuoni vengono tradotti in immagini. Il medico o il tecnico eseguirà varie scansioni per osservare il feto da diverse angolazioni e per misurare le dimensioni e le strutture. 

Al termine dell’esame verranno restituiti i risultati raccolti.

Cos'è l’ecografia transvaginale?

L’ecografia transvaginale, se richiesta dal medico, è utilizzata nelle prime fasi della gravidanza soprattutto durante il primo trimestre. Serve anch’essa a confermare la presenza del feto e a stabilire una datazione precisa. Talvolta può essere raccomandata anche in fasi successive della gravidanza per scopi diagnostici specifici. Si tratta di una procedura sempre sicura quando eseguita da operatori esperti

Questo tipo di ecografia è diverso dalla più comune ecografia addominale, in quanto prevede l’inserimento di una sonda ecografica direttamente nella vagina della mamma. In genere, non è richiesta una preparazione specifica, eccetto lo svuotamento della vescica prima dell’esame. 

Come si effettua l’ecografia transavaginale

Sdraiata e con le gambe leggermente piegate e divaricate le verrà introdotta in vagina la sonda ecografica. L’inserimento sarà agevolato dall’impiego di un gel lubrificante a base di acqua e da un rivestimento monouso. La sonda ecografica, che è una sottile sonda a forma di tubo ed è progettata affinché non rechi dolore. Una volta che la sonda è posizionata correttamente, verranno acquisite le immagini ecografiche. 

L’intera procedura solitamente richiede solo pochi minuti ed è generalmente ben tollerata dalla maggior parte delle donne.

Osservazioni finali

La prima ecografia in gravidanza è un momento straordinariamente emozionante, spesso indimenticabile per i futuri genitori. Grazie a questo esame abbiamo la possibilità di vedere il nostro bambino per la prima volta a riprova che una nuova vita è in arrivo. È l’inizio di un viaggio straordinario davanti al cuore che batte del nostro piccolo tesoro.

L’ecografia diagnostica precoce è però anche uno strumento essenziale per il monitoraggio della gravidanza. Fornisce una vasta gamma di informazioni importanti, dalla datazione precisa della gravidanza al rilevamento di anomalie e al benessere del feto e della madre. 

Tutte queste informazioni si dovrebbero avere fin dall’inizio della gravidanza se non prima, io ho scelto di racchiuderle nel mio corso sono incinta.

Scegliere il momento giusto

La scelta del momento giusto per la prima ecografia è fondamentale. Seguire le linee guida stabilite dalla Società Italiana di Ecografia Ostetrico Ginecologica (SIEOG) è essenziale per ottenere informazioni accurate e significative sulla gravidanza. 

L’ecografia transvaginale è un ulteriore strumento disponibile in alcune circostanze, specialmente nelle prime fasi della gravidanza. Questa procedura, se richiesta dal medico, fornisce immagini dettagliate e precise del feto. È una procedura ben tollerata, ma viene eseguita in modo diverso rispetto all’ecografia addominale, con l’inserimento di una sonda nella vagina.

In definitiva:

L’ecografia è un passaggio essenziale durante la gravidanza. Le emozioni che si vivono sono quasi sempre uniche anche se non si tratta del primo figlio e le informazioni che si ottengono sono importantissime. È una testimonianza tangibile del miracolo della vita, un momento di connessione speciale tra i futuri genitori e il loro piccolo. 

 

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