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Quando togliere il pannolino? Capire quando è il momento giusto o quanto meno ideale, non sempre è facile. Vero è, però, che la pratica e le giuste informazioni ci possono aiutare nella scelta. Nei confronti tra genitori, nonni,  zie ecc. le diverse teorie si moltiplicano. Non solo. Esistono differenze culturali e teorie scientifiche che influenzano questa fase. In questo articolo analizzo la questione da diversi punti di vista. Scopo principale è fornire informazioni aggiornate al fine di rendere ogni famiglia consapevole di come e quando togliere il pannolino o, comunque, iniziare a toglierlo.

 

Addestramento al vasino

Ebbene sì, per quanto possa apparire singolare, abituarsi al vasino significa addestrarsi al suo utilizzo. L’idea ricorda quella di un allenamento e, in effetti, in un certo senso lo è, con le sue norme e sue eccezioni. Come per ogni addestramento esistono, quindi, delle linee guida.

In questo caso le prime vengono individuate a partire dagli anni sessanta per poi essere riviste nei decenni successivi.

Le teorie che si alternano sono diverse. Si va da quelle rigide e in un certo senso coercitive, fino a quelle molto meno strutturate e più orientate al bambino. Tutte, però, intendono fornire indicazioni per guidare il genitore in questo delicato processo, per quanto le indicazioni scientifiche siano poche e si affinino nel tempo.

 

Gli studi del passato

Nel corso degli ultimi 100 anni sono stati fatti studi e ricerche (non moltissimi, a dire il vero) riguardo l’addestramento al vasino. I primi proponevano modelli passivi e non erano per nulla strutturati. Successivamente emersero ricerche che proponevano metodi coercitivi e regimentati. Infine, si elaborarono studi sempre più orientati ad approcci integrati che tenessero conto dei diversi aspetti riguardanti il bambino. 

 

Nel 1962 Brazelton introdusse infatti il concetto di “prontezza del bambino” prendendo, per la prima volta, le distanze dall’imposizione di regole precise. Propose di iniziare l’addestramento intorno ai 18  mesi con una prospettiva di raggiungimento dell’obiettivo intorno ai 28,5 mesi del piccolo. Centrale era, secondo il suo pensiero, il concetto di prontezza fisiologica (controllo delle funzioni intestinali e vescicali) ed emotiva  del piccolo e coinvolgimento dei suoi genitori. Nella stessa linea si mosse Spock nel 1968 con il suo Baby and child care. 

 

Nel 1973, Foxx e Azrin introdussero un ulteriore metodo basato sui medesimi principi e strutturato in quattro fasi: 

 

  • aumento dell’assunzione di liquidi
  • orario fisso per il vasino 
  • impiego del rinforzo positivo 
  • correzione degli incidenti. 

Gli studi ad oggi

quando togliere il pannolinoNel 2006, l’Agenzia per la Ricerca e la Qualità Sanitaria ha condotto una revisione sistematica delle prove riguardanti i metodi di addestramento al vasino. La revisione ha rivelato che solo tre studi coinvolgevano bambini sani e nessuno di questi studi confrontava direttamente i metodi di Brazelton, Foxx e Azrin.

Dal 2006 ad oggi è stato pubblicato un solo studio. Si tratta di un lavoro, peraltro di piccole dimensioni, che ha confrontato l’allarme per incontinenza diurna con il semplice vasino ad orari. In esso l’allarme è risultato più efficace del semplice vasino.

Nonostante, quindi, la mancanza di prove definitive, l’American Academy of Pediatrics e la Canadian Paediatric Society hanne redatto le proprie raccomandazioni.

L’approccio deve essere orientato al bambino e dovrebbe iniziare non prima dei 18 mesi e comunque quando il piccolo si mostra interessato al processo. 

Perché non è bene ritardare l’uso del vasino?

Secondo alcuni ricercatori (Bakker e Taubman) si hanno maggiori probabilità di sviluppare  infezioni del tratto urinario se si inizia dopo i 18 mesi. Di fatto, non abbiamo prove che dimostrino quale sia il metodo ed il tempo migliore per togliere il pannolino. Tuttavia alcune evidenze suggeriscono che si potrebbero avere disturbi dell’eliminazione nei bimbi addestrati tardi.

Uno studio recente ha inoltre dimostrato che l’addestramento iniziato dopo i 32 mesi si associa ad una maggiore incidenza di incontinenza da urgenza. Per meglio orientarsi in questo insieme di norme e suggerimenti è bene sempre tenere a mente un dato: osservare il proprio bambino è fondamentale.

In caso di dubbi o incertezze ci si può sempre rivolgere al pediatra. Questo perché la scelta di quando iniziare il percorso deve avvenire in maniera libera, consapevole e informata

Perché togliere il pannolino?

Questa domanda, apparentemente banale, è in realtà la chiave di volta dell’intero processo. La prima cosa, infatti, che da genitore mi dovrei domandare è quale livello di autonomia, in questo specifico ambito, desidero ottenere da mio figlio.

Se il mio scopo è che diventi completamente autonomo, ovvero che da solo vada in bagno, si spogli, faccia la pipì o la cacca, si pulisca e si rivesta, è evidente che dovrò attendere molto tempo. Se, invece, il mio obiettivo è che mi avvisi di modo che io possa accompagnarlo in tutte allora posso ritenermi soddisfatta molto prima.  

Quali sono i pre-requisiti per iniziare l’addestramento?

Abbiamo detto che per iniziare a togliere il pannolino è necessario che il piccolo e i genitori siano pronti e interessati a farlo. Abbiamo aggiunto che è fondamentale sapere quali obiettivi si intendono raggiungere per capire quale sia il momento migliore per iniziare l’addestramento. Abbiamo parlato di osservare il bambino per cogliere i segni del suo essere pronto. 

Ebbene, quali sono questi segni? Diciamo che sono parecchi e non necessariamente tutti validi per ciascun bambino. Bisogna quindi scegliere quelli che sembreranno più funzionali a uno specifico scopo anche in relazione al temperamento del piccolo. In altre parole, la lista che segue non è valida sempre e per tutti. Inoltre, prima ancora dei segni esistono tre pre-condizioni essenziali di cui tenere conto: 

  • che il piccolo sia sano (senza diarrea o stitichezza, ed esempio)
  • che sia rilassato (non stressato da cambiamenti nella sua routine)
  • che sia cooperativo (ovvero che non si trovi in una fase di ribellione)

Assolti questi pre-requisiti è più probabile che il bambino possa, nel tempo, mantenere un atteggiamento positivo rispetto all’addestramento. 

IMPORTANTE: 

Mai iniziare l’allenamento inizia nel pieno di una fase complicata. Se il piccolo è malato, emotivamente provato o disturbato potrebbe associare il vasino alla fase stessa mettendo a rischio l’intero processo. 

Se ti stai domandando se tu e il tuo bambino siete pronti ad affrontare lo spannolinamento, ascolta l’anteprima del corso ad hoc che ho preparato. Troverai parecchi spunti di riflessione per approfondire questo tema con le giuste informazioni

I segni di prontezza del bambino

Diversi medici e ricercatori hanno fornito indicazioni circa i segnali che indicano che il bambino è pronto. Si ritiene, quindi, che prima di iniziare il bambino dovrebbe essere capace di: 

  • imitare i genitori (o figure di riferimento)
  • mettere alcuni oggetti “dove dovrebbero stare” 
  • mostrare indipendenza dicendo “no”
  • camminare e sedersi
  • comunicare quando stanno defecando o urinando o quando intendono farlo
  • vestirsi e svestirsi
  • mostrare fastidio con indosso il pannolino sporco
  • mostrare un seppur parziale controllo di vescica e intestino (rimanendo ad es asciutti durante il riposino pomeridiano)
  • utilizzare un linguaggio espressivo
  • domandare di usare il seggiolone o il vasino
  • saper rispondere a domande, indicazioni o spiegazioni
  • mostrare un desiderio di indipendenza rispetto a compiti semplici ed esserne orgogliosi
  • mostrare interesse per il vasino e per l’addestramento al suo impiego

Come si può ben notare sono davvero molti i segni tra l’altro variabili a seconda dell’età del bambino e del contesto in cui vive.

Scegliere, significa tenere conto di quei segnali che, tra i tanti, mostrano il suo reale interesse verso l’addestramento. Al tempo stesso, significa che il genitore nel coglierli, si sente a sua volta pronto e a proprio agio con il percorso da intraprendere.  

Iniziare prima o dopo?

Come già detto in precedenza, non esiste una linea guida più adatta di un’altra. Tutto è molto relativo e variabile a seconda del caso. Teniamo presente che il bambino può anche essere stimolato, incuriosendolo, ad es., rispetto al percorso in diversi modi: 

  • mostrargli come si usa il vasino
  • insegnargli parole che lo aiutino a parlarne 
  • leggergli libri per bambini al riguardo
  • vestirlo con pantaloni facili da tirare giù
  • mostrargli un vasino molto prima che inizi l’addestramento

In definitiva, non esiste un approccio vincente a priori. Osservare il piccolo resta la partenza ideale, garanzia di un approccio che avviene nel momento adatto, ossia quando tutti i partecipanti sono pronti. 

Si può usare il vasino fin dalla nascita?

L’addestramento al vasino infantile è una pratica molto diffusa nelle culture tradizionali di tutto il mondo. Negli ultimi anni si sta diffondendo anche nei paesi occidentali. Si tratta di un addestramento precoce, funzionale al non impiego di pannolini. Prevede che i genitori sorreggano il bambino nudo sopra un bersaglio (contenitore o meno) quando ritengono che debba urinare o defecare.

In questo scambio il genitore impara a leggere i segnali del figlio e questi impara a trattenersi fino a che non riceve un suono speciale dal genitore che corrisponde a una vocalizzazione specifica. Questo approccio noto come “EC elimination communication” ha dei pro e dei contro ma ha mostrato che i piccoli possono imparare a trattenersi rispondendo a segnali precisi.

L’adozione di questo sistema dipende dalle preferenze culturali e individuali dei genitori e, se si è cresciuti in un contesto culturale che impiega il pannolino, potrebbe apparire esotico o comunque al di là degli schemi comuni. 

Quali i vantaggi dell’EC?

quando togliere il pannolinoSe da un lato il processo è lungo e richiede pazienza, oltre che tempo, dall’altro può essere gratificante. Il primo evidente vantaggio è l’eliminazione dei pannolini che comporta un risparmio di spesa. Significa però anche un vantaggio ecologico (meno pannolini usa e getta non biodegradabili) e meno consumo energetico per lavare quelli in stoffa. Inoltre,  in molti casi, offre il vantaggio di prevenire irritazioni cutanee da contatto. 

L’EC praticato sin dalla nascita, inoltre, può evitare certi problemi che affliggono spesso i bimbi addestrati oltre i due o tre anni di età. Bimbi che hanno indossato troppo a lungo il pannolino possono incorrere in varie difficoltà, tra queste: 

  • ignorare  i segnali del proprio corpo
  • manifestare resistenza al cambio di routine
  • mettere alla prova la tua autorità quando chiedi loro di farlo

Per concludere, è bene sottolineare che l’addestramento al vasino infantile sembrerebbe indurre un completo svuotamento della vescica rispetto all’impiego del pannolino. Ciò è importante in quanto in questo modo si prevengono disturbi urinari dovuti al ristagno di urina in vescica. 

Come sempre dico, la scelta dipende dai genitori ma per essere una scelta libera e coerente deve essere informata. Conoscere, in questi casi, è sinonimo di libertà. Siamo liberi di scegliere l’approccio che più si confà alla nostra famiglia solo se abbiamo diverse opzioni fruibili.

In conclusione

  • Non esiste un tempo perfetto per togliere il pannolino al bambino 
  • E’ importante osservare i segnali di prontezza del piccolo e sentirsi, in famiglia, tutti pronti all’addestramento
  • E’ necessario capire quale grado di autonomia vogliamo ottenere dal bambino prima di iniziare l’addestramento
  • Esiste, in base agli studi scientifici, una finestra ideale (ma pur sempre relativa) tra i 18 e i 23 mesi per l’inizio del processo
  • Esiste infine l’addestramento al vasino infantile che permette di non impiegare i pannolini e che, da qualche tempo, si sta diffondendo nei paesi occidentali
  • I genitori scelgono guidati da una corretta informazione e dal supporto offerto  pediatri o specialisti sempre restando in ascolto dei figli

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