Allattamento artificiale a richiesta, sì o no?
Affronto questo tema letteralmente in punta di piedi. Il problema non è tanto stabilire se l’allattamento artificiale vada proposto a richiesta o meno. Il punto è che parlare di allattamento artificiale è complesso per via delle limitazioni imposte dal codice internazionale.
- 1 Premessa: il Codice Internazionale
- 2 Allattamento artificiale a richiesta
- 3 La fame insoddisfatta
- 4 Allattamento artificiale a richiesta: le nuove linee guida
- 5 Come allattare artificialmente a richiesta
- 6 Come evitare l’ingestione di troppa aria
- 7 Come riconoscere i segnali di fame
- 8 Come iniziare la poppata con il biberon
- 9 Allattamento artificiale a richiesta: come capire che non ha più fame
- 10 Allattamento artificiale a richiesta sì, con qualche accortezza
- 11 Guida all’allattamento artificiale
Premessa: il Codice Internazionale
Tale documento, approvato nel 1981 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalle più importanti compagnie produttrici di alimenti per l’infanzia, comprende 11 articoli, per un totale di 39 commi. Esso, però, non è vincolante da un punto di vista giuridico. Si tratta, infatti, di un codice di comportamento che mantiene comunque un proprio peso politico a livello internazionale.
Nato per garantire che tutti i genitori ottengano informazioni aggiornate, coerenti e indipendenti sull’allattamento materno, pone limiti alla pubblicità di prodotti commerciali legati all’allattamento artificiale.
Allattamento artificiale a richiesta
Fatta la doverosa premessa riguardo il Codice Internazionale, vediamo in cosa consiste l’allattamento artificiale, o meglio in formula, a richiesta.
Sappiamo che l’allattamento al seno si basa sulla richiesta del bambino. Il seno viene offerto ogni qualvolta la mamma interpreta i segnali del proprio bambino come afferenti all’appetito o al desiderio di essere accudito e/o consolato.
Altrettanto bene sappiamo che per molto tempo è stato promosso l’allattamento artificiale ad orari fissi.
Si riteneva, infatti, che questa modalità garantisse maggiore regolarità e controllo sull’alimentazione. Spesso pediatri ed esperti suggerivano di alimentare il piccolo ad orari precisi seguendo alla lettera le quantità indicate sulle confezioni in modo da controllare meglio quanto mangiasse. Si pensava, inoltre, che ciò agevolasse la disciplina del sonno, favorendo quindi un ritmo sonno veglia ideale.
Offrire il biberon ad orari prestabiliti serviva anche a strutturare una routine famigliare stabile in grado di permettere ai genitori di pianificare le proprie attività.
La fame insoddisfatta
Cosa accadeva, dunque, se il piccolo aveva fame prima del previsto?
I pediatri in questo senso erano piuttosto allineati, l’indicazione infatti era di non offrire il biberon al bambino. Attendere l’orario della poppata diventava pertanto un calvario tanto per la mamma quanto per il bambino. Senza contare che ignorando i segnali di fame, il piccolo si innervosiva e di conseguenza anche il genitore si sentiva disorientato.
La fame insoddisfatta, così come altri bisogni primari inascoltati, è frustrante per il bambino per questo è importante conoscere e riconoscere i segnali di fame e rispondere ad essi.
Allattamento artificiale a richiesta: le nuove linee guida
Le nuove linee guida, infatti, oggi ci dicono che sia l’allattamento al seno che l’alimentazione con formula artificiale devono essere il più possibile a richiesta. Con la formula, infatti, non è possibile realizzare un vero e proprio allattamento a richiesta ma resta importante assecondare quanto più possibile i segnali del bambino.
Seguendo il ritmo dato dalla richiesta del piccolo, evitiamo di saziarlo troppo quando insistiamo nel fargli assumere la dose indicata sulla confezione nonostante non la stia richiedendo. Allo stesso modo rischiamo di nutrirlo troppo poco se le sue esigenze sono particolari e specifiche e noi non le soddisfiamo per rispettare le indicazioni generali.
E’ importante ad esempio sapere che la formula artificiale richiede un tempo di digestione maggiore rispetto al latte materno. Ciò significa che osservare i segnali di fame o di sazietà del piccolo è di fondamentale importanza per rispondere adeguatamente ai suoi bisogni.
Come allattare artificialmente a richiesta
Ecco le cose importanti da tenere a mente per una corretta alimentazione con formula artificiale:
- Conoscere e riconoscere i segnali di fame e di sazietà del bambino
- Tenere il piccolo accanto a sé durante la poppata
- Aiutarlo/invitarlo a prendere la tettarella
- Non forzarlo a finire la dose di formula preparata
- Se possibile offrirgli il biberon insieme all’altro genitore in modo da rafforzare il legame e fare sentire il piccolo al sicuro e protetto
- Tenere il bambino in posizione semieretta di modo che lo si possa guardare negli occhi e rassicurarlo parlandogli
- Se possibile cercare di alternare il lato in cui lo si tiene per nutrirlo
Queste indicazioni sono essenziali per la buona riuscita di un allattamento con latte formulato ma c’è di più perché allattare con il biberon significa avere qualche accortezza maggiore per via della specificità della formula.
Come evitare l’ingestione di troppa aria
Durante la poppata con il biberon è facile che il bambino ingerisca molta più aria di quanta ne riceve dal seno materno. Per questa ragione può accadere che diventi necessario fare delle piccole pause durante l’allattamento per permettere all’aria di fuoriuscire attraverso il ruttino. Se infatti ciò non accadesse il piccolo potrebbe sentirsi sazio anzitempo solo perché ha ingerito aria.
Come riconoscere i segnali di fame
Ogni bimbo manda dei segnali di fame. In generale alcuni sono condivisi dalla maggior parte dei piccoli. Nello specifico può accadere che ogni bambino ne costruisca altri che appartengono solo a lui.
Possiamo suddividere i suoi gesti in tre livelli: segnali precoci, intermedi e tardivi. Vediamo di cosa si tratta.
Segnali precoci:
- dimenarsi
- muovere gambe e braccia
- portare le dita alla bocca
- riflesso di ricerca
Segnali intermedi:
- irritabilità
- piccoli strilli
- irrequietezza
- pianto intermittente
Segnali tardivi
- pianto prolungato
- tono acuto e inquietante
- rossori in volto
Imparare a riconoscere questi segnali è molto importante. Da un lato perché si costruisce un legame con il figlio, dall’altro perché in questo modo il piccolo non si stressa nell’attesa di essere soddisfatto.
Come iniziare la poppata con il biberon
Se il seno materno è un potente richiamo per il bambino, la tettarella potrebbe non esserlo altrettanto.
E’ quindi opportuno iniziare la poppata invitando il bambino ad aprire la bocca strofinando la tettarella sul suo labbro superiore. A quel punto è possibile inserire delicatamente la tettarella sempre tenendo il biberon in orizzontale ma in posizione leggermente inclinata. Ciò serve ad evitare che il flusso di formula sia troppo forte e potenzialmente fastidioso.
Allattamento artificiale a richiesta: come capire che non ha più fame
Posto che ogni bambino è unico e può adottare modalità di comunicazione differenti, vediamo quali sono i principali indicatori di sazietà:
- distendere le dita delle mani o dei piedi
- smettere di succhiare
- girare la testa come a staccarsi dalla tettarella
- allontanare il biberon con le mani
In questi casi è bene interrompere la poppata e capire se il piccolo ha solo bisogno di una pausa o se dopo un ruttino o una fase di stacco desidera nuovamente mangiare.
IMPORTANTE
Il latte in formula avanzato va gettato immediatamente se il biberon è stato utilizzato. Può essere tenuto per 2 ore se il bambino non ha iniziato a berlo (la saliva contamina) e se mantenuto a temperatura ambiente.
Allattamento artificiale a richiesta sì, con qualche accortezza
Sempre premettendo che ogni bambino è diverso e che dunque le indicazioni fornite sono di massima e vanno sempre adattate al singolo caso, è bene sapere che:
- Nelle prime settimane, ma anche nei primi mesi, è opportuno far fare al piccolo più poppate brevi senza mai forzarlo
- Riconoscere i segnali di fame può non essere immediato e può richiedere tempo
- Il pianto è l’ultimo dei segnali e sarebbe opportuno non arrivare ad esso ma rispondere al bisogno del bambino prima che scoppi a piangere per fame
- Ricordiamoci che le quantità di latte indicate sulle confezioni spesso sono superiori a quelle mediamente richieste pertanto impariamo a regolarci in funzione della richiesta del nostro bambino e delle indicazioni del pediatra. Questi, infatti, ci fornirà indicazioni circa il quantitativo medio da somministrare nelle 24 ore. Questo dato va preso come riferimento per capire se frequenza e quantità sono adeguate. Unitamente a ciò è sempre importante monitorare il peso del bambino durante le visite.
Guida all’allattamento artificiale
Dopo avere risposto a centinaia di domande su questo argomento ho pensato di creare un corso completo e specifico.
Ho raccolto tutte le informazioni aggiornate e corrette su preparazione e conservazione della formula. Non solo, ho spiegato le diverse strategie di somministrazione e tanti piccoli trucchi utili alla realizzazione di un allattamento artificiale sereno.
Genitori e caregiver avranno dunque a disposizione una fonte di notizie, tecniche e informazioni indispensabili data la loro difficoltà di reperimento. Come ho più volte chiarito credo fermamente che non esistano mamme più brave di altre in quanto allattano al seno. Al contrario, al di là dei diversi tipi di nutrimento, l’amore che guida le mamme è identico con o senza biberon.
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