Omogeneizzati industriali o fatti in casa?
Quando arriva il momento dello svezzamento, ogni genitore si trova davanti alla solita, vecchia domanda: meglio preparare tutto in casa o posso fidarmi degli omogeneizzati del supermercato?
E, come spesso accade, le risposte non sono mai semplici né uguali per tutti. Il punto, però, non è trovare una verità assoluta, ma capire cosa funziona meglio per la tua famiglia.
Omogeneizzati e svezzamento
Dice il detto: “paese che vai, usanza che trovi” e in effetti così pare essere anche per quanto concerne lo svezzamento.
Siamo abituati a pensare che esista un modo “giusto” di introdurre i primi cibi, ma basta fare un giro nel mondo (o anche solo sul web) per accorgersi che non è affatto così. In India si parte con il riso speziato, in Giappone con pesce bianco e zuppa di miso, in Svezia con pappa d’avena. E in Italia? Ancora oggi tanti pediatri propongono brodo vegetale, liofilizzati, crema di riso e mela grattugiata.
Non esiste, dunque, un metodo universale. Come ricorda anche la World Health Organization – WHO, ciò che conta davvero è la varietà, la qualità degli ingredienti e la gradualità con cui vengono introdotti i nuovi sapori.
Se vuoi approfondire questo tema, puoi leggere il nostro articolo dedicato alla scelta tra svezzamento classico e autosvezzamento oppure farti accompagnare nella scelta di questo percorso con il videocorso dedicato.
Omogeneizzati industriali: cosa c’è dentro?
Gli omogeneizzati confezionati, in particolare quelli a base di carne o pesce, possono sembrare tutti uguali, ma, come spiego nel mio corso dedicato allo svezzamento, basta leggere l’etichetta per scoprire che non lo sono affatto.
Ecco alcuni dati:
- Se trovi scritto “omogeneizzato di pollo”, la normativa UE impone che ci sia almeno il 40% di pollo effettivo.
- Se invece leggi “con pollo e cereali”, la percentuale può scendere anche al 10%, anche se in media è intorno al 30%.
- Nei prodotti etichettati come “pappa completa con carne”, la carne può rappresentare solo l’8% del totale.
Omogeneizzati fatti in casa: un’opzione alla portata di molti
Preparare in casa purea di carne o verdure è meno complicato di quanto sembri. Basta cuocere al vapore gli ingredienti (carne, pesce, verdure), frullare con un po’ di acqua di cottura e congelare in piccole porzioni. Fine. Nessun trucco. Nessun marchingegno.
Il vantaggio? Sai esattamente cosa c’è dentro, puoi scegliere ingredienti di qualità, evitare zuccheri nascosti e risparmiare.
Un altro mito da sfatare è quello secondo cui si debbano per forza utilizzare omogeneizzati. In realtà, non è obbligatorio passare da puree e pappette, anche lo svezzamento classico può essere adattato con alimenti sminuzzati, ben cotti e presentati in modo sicuro.
Oppure puoi scegliere un approccio diverso, lasciando che sia il bambino a esplorare i cibi con le mani e con i suoi tempi. In questo caso, ti consigliamo di leggere il nostro approfondimento sull’autosvezzamento.
Ciò che davvero conta, è sapere che la scelta dipende dalla disponibilità di tempo, di risorse, di gusti e di abitudini personali e familiari. Ogni scelta è corretta e legittima se calata nel proprio contesto.
Omogeneizzati fatti in casa: sono davvero sicuri?
Molti genitori si fidano di più dei prodotti confezionati, pensando siano più sicuri in quanto certificati. È comprensibile. Ma anche i cibi preparati in casa possono essere sicuri, se si rispettano alcune semplici regole base: lavare bene le mani e gli utensili, cuocere correttamente gli alimenti, conservarli nel modo giusto.
E se decidi di offrire cibi non frullati? Ricorda che il taglio sicuro degli alimenti riduce enormemente il rischio di soffocamento.
Infine, se cerchi una guida completa, pratica e scientificamente aggiornata, puoi accedere al nostro corso “Svezzamento, autosvezzamento, tagli sicuri e disostruzione pediatrica”, pensato proprio per accompagnare i genitori in questa fase delicata.
Zuccheri negli omogeneizzati alla frutta: attenzione alle etichette
Gli omogeneizzati alla frutta sembrano innocui, ma molti contengono zuccheri aggiunti o succo concentrato, che non sono necessari e possono influenzare negativamente le preferenze alimentari del bambino. Alcuni arrivano a contenere più di un cucchiaino di zucchero per 100g di prodotto.
Questi zuccheri non sono necessari e possono contribuire ad abituare il bambino a sapori più dolci sin dai primi mesi, con possibili ripercussioni sulle preferenze alimentari future.
Lo evidenziano anche le linee guida dell’OMS, che invitano a evitare gli zuccheri liberi sotto i 2 anni di età (WHO Guideline on Sugars Intake in Children).
Frutta fresca, matura, grattugiata o schiacciata: è questa la vera alleata.
In conclusione
In definitiva, non esiste una scelta migliore in assoluto. Ogni famiglia può trovare la soluzione più adatta al proprio stile di vita, alle proprie risorse e alla personalità del bambino.
Che tu scelga gli omogeneizzati industriali, i preparati fatti in casa o un mix dei due, l’obiettivo resta lo stesso: offrire al tuo bambino un’alimentazione sana, varia e rispettosa dei suoi tempi e scegliere consapevolmente grazie alle informazioni corrette e aggiornate.
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