Il tuo bambino non mangia la pappa e non vuole proprio saperne
Spieghiamoci meglio…
Ogni giorno ricevo molti vostri messaggi al riguardo!
E si sa, un genitore che vede il proprio figlio non mangiare può esser travolto da sentimenti angoscianti.
!Analizziamo insieme la situazione cari mamme e papà, e soffermiamoci su ciò che è veramente utile sapere e tenere a mente!
Il primo anno di vita
PER TUTTO IL PRIMO ANNO DI VITA, IL LATTE MATERNO OD IN FORMULA RAPPRESENTA IL 70% DEL FABBISOGNO CALORICO DEL BAMBINO (IL 90% A 6 MESI), QUINDI SE IL PICCOLO/A POPPA FREQUENTEMENTE O PRENDE IL BIBERON, ABBIAMO UN AMPIO MARGINE DI TRANQUILLITÀ RISPETTO AL SUO BENESSERE.
Dopo aver valutato la situazione col pediatra di riferimento che avrà monitorato tutti i parametri di crescita, potremo rasserenarci.
Durante alcuni periodi, ed in diverse fasi di crescita, può sembrare che il nostro bambino/a non si alimenti a sufficienza, e dunque non raggiunga i fabbisogni previsti per la sua età: in verità accade che i bimbi spesso selezionano, e scelgono così di diminuire tipologie di cibo preferite e altrettanto le dosi di esso.
Ricordiamoci che i bambini si autoregolano, sia per quanto concerne le qualità che le quantità, facendo fronte spessissimo ugualmente alle loro esigenze di nutrizione: vedrete che fidarci di loro e lasciarli liberi senza esercitare alcuna pressione risulterà uno sforzo ben ripagato, e non ce ne pentiremo!
Insistere è inutile
Comprendo quanto gestire i loro rifiuti ci lasci disorientati, impotenti e persino arrabbiati talvolta: non è affatto semplice, perché noi genitori siamo chiamati a gestire la preoccupazione nei confronti dei nostri figli, ed altrettanto a fare i conti con le reazioni emotive personali che tutto ciò scatena e produce nel nostro mondo interiore.
Vedrete che durerà poco: passerà presto, e poi quasi non ve ne ricorderete!
– Obbligare il bimbo/a a mangiare >>> NO
– Utilizzare strategie come canzoncine, giochi, filastrocche >>> NO
– Lasciarlo/a davanti a tablet, cellulare o televisione >>> NO
– Promettere premi o minacciare punizioni >>> NO
MANTENETE LA CALMA… i bambini colgono immediatamente le nostre ansie, ed il loro desiderio di mangiare diminuirà ulteriormente:
- Rendiamo il pasto un momento divertente, rilassante ed equilibrato
- Lasciamo totale spazio all’atto dell’ascolto tra i membri della famiglia
- Sperimentiamo familiarità, confidenza e sorrisi
- Portiamo a tavola condivisione, unione e serenità
!Promuoviamo anche a tavola l’espressione dei nostri bambini, incoraggiandone l’autonomia!
Cosa fare?
COSA FARE ALLORA? PRENDITI UNA PAUSA… SÍ, DAVVERO!
– Lasciamo passare qualche giorno, optiamo per flessibilità e morbidezza: non obblighiamo il nostro cucciolo/a a star per forza innanzi ad un piatto.
– Portiamolo/a semplicemente anche solo a tavola con noi, sediamolo al nostro fianco, facciamolo assistere ai nostri momenti di convivialità senza però offrirgli nulla.
– Attendiamo.
– Osserviamo come si comporta.
Non è una tragedia né per nostro figlio/a né tanto meno per noi se lo svezzamento tarderà un tantino ad arrivare: ciò che più conta per affrontare questi passaggi cruciali è che sia veramente il momento giusto!
Teniamo presente che la graduale diminuzione del latte materno sostituito con l’introduzione dei cibi semi-solidi e solidi, traduce a chiare lettere un primissimo DISTACCO DALLA FIGURA MATERNA: dunque sì, una conquista fondamentale verso la crescita e l’autonomia, ma assicuriamoci di affrontare il passaggio con la delicatezza che merita, garantendo al nostro bambino/a tutte le certezze necessarie, lasciando gestire anche a lui tempi e modalità, verificando che sia veramente pronto e che tutto non avvenga come una forzatura.
– Non perdiamoci d’animo: dopo qualche giorno, se non accade e non si modifica nulla, riproviamo e ricominciamo fiduciosi!
– Riproponiamo.
– Introduciamo novità e variamo le proposte.
Diamo l’esempio mamme e papà… siate felici del momento del pasto e di ciò che c’è nei vostri piatti: i nostri figli ormai ben sappiamo che apprendono prima di tutto per imitazione.
Apprezziamo, sorridiamo e assaggiamo entusiasti!
Altri percorsi equivalenti allo svezzamento tradizionale
CONSIDERA ALTRE POSSIBILITÀ DATO CHE ESISTONO E SONO A NOSTRA DISPOSIZIONE.
La concretezza, l’affidabilità e la credibilità di altri percorsi equivalenti allo svezzamento tradizionale potrebbero rappresentare l’alternativa che fa per noi.
Ci avevate mai pensato all’ AUTOSVEZZAMENTO?
Se tutto il resto non risulta funzionare né dar segni di miglioramento, è molto probabile che l’autosvezzamento sia la strada da intraprendere: ogni problema relativo al cibo svanirà… e sia tu che il tuo bambino/a ne sarete contentissimi!
!Certamente vale la pena provare vista l’importanza di questi periodi di vita!
Se vuoi approfondire questo tema lascio a tua disposizione altri articoli che ti supporteranno con informazioni e dettagli adeguati.
Ho creato inoltre un Video Corso dove spiego con estrema precisione tutto ciò che c’è da sapere in entrambe le modalità di svezzamento: TRADIZIONALE CON LE PAPPE ed AUTOSVEZZAMENTO; ho incluso nei contenuti i TAGLI SICURI, la PREVENZIONE DEL SOFFOCAMENTO e le MANOVRE DI DISOSTRUZIONE PEDIATRICA.
Ti aspetto volentieri dall’altra parte allora: affrontiamo insieme ogni dubbio, e apprendiamo tutte le nozioni veramente utili!
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