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SIDS: sindrome della morte in culla improvvisa

Impariamo a conoscerla per dormire più sereni

Ciascun genitore, prima e subito dopo la nascita del bambino, nutre due timori importanti: la salute del piccolo e la sua incolumità.

Molti neo genitori hanno sentito parlare di SIDS – sindrome della morte in culla del lattante – almeno una volta nella vita. Il tema è talmente spaventoso che può accadere di non volerlo affrontare; trattarlo, però, in maniera corretta ed usufruendo delle giuste e più aggiornate informazioni, è il modo migliore per mitigare i rischi e coltivare una maggiore serenità.

In questo articolo vedremo quali sono gli accorgimenti da adottare per creare una zona nanna sicura e protetta ed impareremo a conoscere la tematica per analizzarla con equilibrio e maggiore consapevolezza.

La paura inizia ogni sapienza, e chi non ha paura, non può sapere
Francisco De Quevedo

SIDS cosa è e quanto incide

Sids sindrome della morte in culla

Acronimo di Sudden Infant Death Syndrome (in italiano sindrome della morte in culla del lattante, meglio nota come morte in culla) la SIDS è un tragico evento che può occorrere generalmente nel primo anno di vita.

Gli studi rilevano un più elevato e probabile picco di incidenza nel periodo che va dal 2° al 4° mese di vita, con percentuali tendenzialmente più elevate nei maschietti rispetto alle femminucce. Questi, sottolineo, sono dati indicativi e non prescrittivi o predittivi rispetto alla sindrome.

I fattori di rischio, nonché le cause possibili, sono diversi e tra questi si ritiene probabile che uno sia associabile ad un’anomalia a carico di alcune parti del cervello che controllano la respirazione ed il risveglio dal sonno.

La sindrome si presenta in assenza di sintomi, senza causa apparente, in bambini ritenuti sani e comporta un improvviso e costante calo del battito cardiaco sino alla sua cessazione conducendo così il neonato alla morte. Può presentarsi in culla, nel trasportino e perfino in braccio anche se si tratta, in questi casi, di eventi molto più rari.

L’incidenza nel nostro Paese è pari allo 0,5% dei neonati, ovvero circa 250 casi l’anno. Il dato, per quanto spaventoso, è statisticamente piuttosto basso e la prevenzione, intesa come adozione di alcuni semplici accorgimenti, potrebbe contribuire ad abbassarlo ulteriormente.

La ricerca, ad oggi, non è ancora giunta ad una spiegazione univoca della SIDS, per questo è importante adottare misure di sicurezza idonee e presumibilmente capaci di evitarla.

Accorgimenti per la sicurezza del sonno del neonato

Se da un lato abbiamo sottolineato quanto sconosciute siano le cause della SIDS, dall’altro sappiamo con certezza che il sonno del neonato va protetto per prevenire il soffocamento, l’intrappolamento e lo strangolamento oltre, ovviamente, la SIDS.

Tale prevenzione parrebbe abbassare l’incidenza di SIDS il che induce, a maggior ragione, a adottare ogni accorgimento possibile. A questo riguardo ho creato un minicorso gratuito che potete guardare e mostrare a chiunque possa o debba occuparsi di un neonato

Posizione del neonato durante il sonno

Fino all’anno di vita la posizione del sonno deve essere supina e mai prona, ovvero il piccolo deve dormire a pancia in su, mai in giù o sul fianco. La posizione supina favorisce infatti il riposo sicuro e le statistiche dimostrano che contribuisce al calo dell’incidenza di SIDS.

E se cambia posizione durante il sonno?

Tesoro, sai che nostro figlio ha imparato a girarsi nella culla! Oggi l’ho messo a dormire a pancia sopra e l’ho ritrovato pancia sotto, abbiamo un acrobata in famiglia!

Sebbene rilevare ogni più piccolo traguardo del nostro bambino sia fonte di indicibile gioia e commisurato orgoglio, talvolta potrebbe risultare necessaria una riflessione. Se trovate il piccolo in culla in una posizione diversa da quella supina, è bene fare quanto prima un semplice esperimento per capire se siete in presenza di un fattore di rischio o meno.

Se il piccolo, da sveglio, è in grado di passare da prono a supino e VICEVERSA (rotolamento) in maniera autonoma e competente, allora non è il caso di intervenire. Al contrario, se non ha ancora sviluppato una tale capacità motoria, laddove lo troviate durante il sonno in una posizione diversa da quella nella quale lo avevate posizionato, dovrete riposizionarlo supino.

Per sapere se il rotolamento, ovvero il passaggio da prono a supino, è adeguatamente sviluppato potete fare con lui dei piccoli giochi durante il giorno che, da un lato vi daranno la misura esatta della sua competenza, e dall’altro la rinforzeranno.

Cameretta o camera dei genitori?

L’ambiente dove fare dormire il piccolo è uno degli aspetti importanti nella prevenzione della SIDS. La culla va posizionata accanto al letto dei genitori, facilmente raggiungibile per agevolare l’allattamento, il conforto, l’accudimento e l’intervento in caso di necessità.

Questo per almeno i primi sei mesi di vita del neonato, meglio ancora se fino all’anno.

Gli studi dimostrano che tale accorgimento riduce di circa il 50% l’incidenza di SIDS.

Un’ulteriore attenzione va riservata all’ambiente immediatamente nelle vicinanze della culla. Esso, infatti, dovrà essere privo di oggetti sospesi quali corde, fili, cavi elettrici, tende ecc. per evitare il rischio di strangolamento, intrappolamento e soffocamento.

Come deve essere la culla del neonato?

La culla del neonato non è un parco giochi! Orsacchiotti, peluche, copertine ecc. lasciamoli fuori dalla zona sonno. La nostra vicinanza è il miglior conforto possibile

Una volta posizionata la culla nella camera dei genitori è il momento di dotarla di comfort e sicurezza.

Il materasso deve essere adatto al neonato quindi piatto, non inclinato e rigido. Quando parliamo di rigidità intendiamo che, specie nei punti di appoggio del bambino, il materasso non deve deformarsi.

Il fatto che non debba invece essere inclinato è una recente raccomandazione di cui va tenuto conto. Anche se il piccolo ha il raffreddore o soffre di rigurgito patologico, il materasso deve essere piano. Entrambe queste condizioni, infatti, è stato dimostrato che non trovano giovamento da un piano inclinato durante il sonno che, lo ripeto, è invece rischioso per la SIDS.

Sempre in quest’ottica sono da evitare i cuscini, anche quelli per prevenire la cosiddetta “testa piatta”. Il bambino riposa perfettamente senza supporti per la testa, di conseguenza il cuscino non serve ed, anzi, pericoloso.

Il lenzuolo deve avere gli angoli per aderire perfettamente al materasso il quale, a sua volta, dovrà coprire interamente la base della culla senza lasciare spazi vuoti tra le due parti.

La culla stessa deve essere intatta, senza riparazioni ne parti mancanti.

Catenelle per il ciuccio, giocattoli, copertine o qualsiasi altro oggetto morbido devono stare fuori dal lettino.

L’unico autorizzato a stare in culla è il bambino!

Importante, infine, assicurarsi che le sponde del lettino NON siano imbottite. Ne discende che paracolpi, para sponde, riduttori o altri simili elementi morbidi vanno assolutamente evitati.

Come copro il bambino nella culla?

Abbiamo visto l’importanza di lasciare in culla solo ed esclusivamente il bambino (oltre a materasso e lenzuolo ad angoli perfettamente aderente).

Domanda spontanea è quindi: come copro la creatura?

La risposta è semplice: con nulla che non siano i vestiti e, se necessario, il sacco nanna; questo fino almeno al primo anno di vita. 

Sai Alessandra, mi sento a disagio quando le mie amiche mi raccontano di aver ricamato copertine e lenzuolini in gravidanza mentre io mi sono divertita a fare un immenso puzzle di duemila pezzi!

Quella fantastica copertina confezionata a mano dalla mamma, quel lenzuolino ricamato con gli orsetti e quel bavaglino rosa morbidissimo vanno lasciati fuori dal lettino. Faranno bella mostra di sé altrove, e ci sarà sicuramente l’occasione per usarli… dopo!

Il neonato al chiuso va coperto solo con i vestiti, e non oltre un solo strato in più rispetto a quello del genitore in funzione della temperatura.

Se i vestiti ci sembrano poco, possiamo pensare di utilizzare il sacco nanna. Si tratta di una sorta di pigiama sotto al quale vanno indossati esclusivamente pannolino e body (smanicato o meno in base alla stagione ed alla temperatura dell’ambiente).

Molto importante è, infatti, scongiurare il surriscaldamento del neonato. Se nelle prime ore di vita viene fatta indossare la cuffietta per evitare l’ipotermia, successivamente la testa del piccolo va sempre tenuta scoperta durante il sonno.

NOTA:

Ho realizzato un post in cui parlo di sacco nanna e, a breve, pubblicherò un articolo su come sceglierlo

Il surriscaldamento è ritenuto un rischio associato alla SIDS e va quindi prevenuto sempre. Se il piccolo suda, se ha la pelle arrossata o se toccandolo lo si percepisce troppo caldo, significa che si sta surriscaldando ed è necessario intervenire.

E se si addormenta nel marsupio?

Alzi la mano chi non ha mai pensato di fare addormentare il piccolo nel marsupio quella notte in cui, di dormire, proprio non ne aveva voglia!

I neonati dormono spesso nel seggiolino in auto durante un viaggio anche breve o nel marsupio durante una passeggiata.

Ebbene, i dispositivi di seduta (seggiolini auto, altalene, passeggini, marsupi e imbragature per neonati) NON sono adatti al sonno del bambino; del resto, si chiamano dispositivi di seduta proprio perché si differenziano da culle e lettini adatti al riposo. In questi casi, non appena possibile, è opportuno spostare il piccolo in culla in posizione supina e completamente sdraiato.

Mia mamma mi suggerisce di fasciare mio figlio per la nanna!

Tecnicamente si chiama Swaddling, ovvero la pratica che prevede l’avvolgimento del piccolo per mezzo di una coperta leggera. Che la fasciatura avvenga includendo o escludendo la braccia, l’obiettivo è offrire un senso di contenimento al neonato, calmandolo e favorendo la posizione supina. È bene sapere che per evitare l’esacerbarsi della displasia dell’anca, l’avvolgimento deve essere aderente al torace ma deve al tempo stesso lasciare ampio spazio all’altezza di anche e ginocchia. Tale pratica non è controindicata salvo che nel caso che descrivo di seguito.

ATTENZIONE!

In caso di fasciatura del neonato la posizione prona può essere potenzialmente molto pericolosa e va assolutamente evitata. Per questa ragione quando il bambino mostra i primi tentativi di rotolamento (in genere intorno al 3°/4° mese ma anche prima) la fasciatura non va più praticata.

Letto condiviso sì o no?

Sulla base dei dati disponibili ad oggi, la risposta è NO alla condivisione del letto con il neonato.

I rischi sono moltissimi, davvero troppi e per quanto si possa comprendere che vi siano circostanze nelle quali tale condivisione sia richiesta, la risposta, fondata su evidenze medico-scientifiche, resta invariabilmente NO.

A casa nostra abbiamo tutti il proprio letto, solo papà deve dormire dalla mamma!
L.Verbeeck

 

Il letto dei genitori, le poltrone, i divani, i materassini e i lettini in spiaggia o in piscina NON sono luoghi sicuri per il sonno del neonato poiché aumentano esponenzialmente il rischio di SIDS.

Incremento di 10 volte del RISCHIO BASE di SIDS:

  1. Il genitore o l’adulto che condivide il letto con il neonato ha problemi di vigilanza.
    Sonno, stanchezza eccessiva, uso di sedativi, di taluni antinfiammatori o psicofarmaci, utilizzo di sostanze stupefacenti o alcol sono fattori di rischio rispetto alla soglia di vigilanza richiesta con un neonato.
    Non essere in grado di rilevare il pericolo o prevenirlo, di intervenire adeguatamente o chiedere aiuto sono condizioni pericolosissime e vanno assolutamente evitate.
  2. Condividere il letto con il neonato essendo fumatori abituali comporta lo stesso livello di rischio sopra descritto.
    Poco importa se non si è mai fumato a letto, il fumatore abituale NON deve condividere il letto con il piccolo.
  3. Stesso discorso per il genitore che abbia fumato durante la gravidanza.
    La condivisione del letto va assolutamente evitata.
  4. Quando si è in presenza di un letto la cui base sia morbida, ovvero non adeguatamente rigida.

 

Incremento da 5 a 10 volte superiore al rischio base di SIDS quando:

  1. Si condivide il letto con un neonato a termine, di peso normale, di età inferiore ai 4 mesi anche se nessuno dei due genitori fuma ed anche se allattato al seno.
    Trattandosi di un momento estremamente delicato e particolare nella vita del bambino, laddove i genitori scegliessero di allattare a letto dovranno porre estrema attenzione e vigilare attentamente sul piccolo senza addormentarsi.
  2. Il neonato condivide il letto con chiunque non sia il genitore, inclusi assistenti genitoriali ed altri bambini.

 

Incremento da 2 a 5 volte superiore al rischio base di SIDS quando:

  1. Si condivide il letto con un neonato prematuro, di basso peso alla nascita anche nel caso in cui nessuno dei due genitori fumi.
  2. Nel letto condiviso vi siano accessori morbidi come cuscini o coperte.

SIDS e allattamento

L’allattamento umano esclusivo è raccomandato in quanto associato ad un rischio ridotto di SIDS.

A meno che non vi siano controindicazioni particolari, o la madre non sia in condizioni di allattare, si raccomanda che il neonato fino almeno ai 6 mesi venga allattato esclusivamente con latte umano. Con il termine esclusivamente intendiamo che nessun altro alimento, inclusa l’acqua, venga offerto.

Se possibile e se i genitori lo desiderano ed il bambino lo gradisce, è consigliato continuare con questa alimentazione fino all’anno e oltre (tale indicazione è in linea con le raccomandazioni AAP).

Per quanto riguarda l’allattamento ho creato un videocorso apposito che trovate qui

Ciuccio e SIDS istruzioni per l’uso

Per ridurre il rischio di SIDS si raccomanda di offrire il ciuccio al neonato prima della nanna e di ogni pisolino (leggi qui un mio articolo sull’uso del ciuccio)

ATTENZIONE!

L’introduzione del ciuccio va ritardata fino a che l’allattamento al seno non sia ben stabilito.

Nel caso in cui, invece, il piccolo NON sia allattato al seno il ciuccio può essere introdotto da subito.

Inoltre, sono necessari alcuni accorgimenti particolari per evitare il rischio di soffocamento e/o strozzamento, vediamo quali:

  • Mai appendere al collo del piccolo il ciuccio con catenelle durante il sonno o in posizione di riposo
  • Mai appendere il ciuccio con catenelle a pupazzi, peluche o agli indumenti del neonato durante il riposo
  • Mai forzare il bambino se non richiede il ciuccio o se lo rifiuta
  • Mai riposizionarlo durante il sonno se caduto di bocca
  • Mai immergere il ciuccio in sostanze edulcoranti
  • Interrompere l’uso del succhietto entro l’anno di vita per evitare problemi legati allo sviluppo orofacciale e alla fonazione.

Tummy Time: ginnastica per neonati!

Ebbene sì, anche i neonati hanno necessità di fare dei piccoli esercizi per sviluppare adeguatamente determinate loro competenze.

Si tratta del tummy time, ovvero del tempo trascorso sul pancino. Parlando di esercizi in relazione alla SIDS è bene chiarire che, fortificando la muscolatura del collo del piccolo attraverso questi esercizi, quando sarà supino durante la nanna avrà un maggiore controllo del capo. Potendo cambiare posizione, quindi, ridurrà i rischi di plagiocefalia posizionale, ovvero la ben nota testa piatta.

Abbiamo visto in precedenza che il rischio di SIDS si riduce quando il piccolo è in grado di passare da prono a supino e VICEVERSA in maniera autonoma e competente, per questo gli esercizi sono raccomandati.

Il tummy time consiste infatti nel far trascorrere al neonato sin dal giorno della dimissione, del tempo a pancia in giù per stimolare lo sviluppo dei muscoli del collo nel tentativo di sorreggere il capo.

È essenziale che ciò avvenga sotto lo stretto controllo dei genitori e che la durata degli esercizi aumenti con il passare del tempo. In linea di massima si inizia con 30 secondi/ 1 minuto al giorno per giungere a 15/30 minuti cumulativi entro le prime 7 settimane di vita.

Ideale per fare esercizio è inizialmente il fasciatoio, successivamente un tappeto sarà il luogo più adeguato.

Altre indicazioni per ridurre il rischio SIDS

Le vaccinazioni riducono il rischio di SIDS?

Nelle nuove raccomandazioni si suggerisce di vaccinare i bambini secondo le linee guida dell’AAP e dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle malattie (CDC) questo perché si ribadisce che non esiste alcun nesso causale tra vaccinazioni ed insorgenza di SIDS. Viceversa, dall’analisi degli studi effettuati, pare che le vaccinazioni agiscano in termini protettivi rispetto alla SIDS.

La stimolazione del sistema immunitario nel rispondere alle infezioni, sembra possa prevenire la sindrome in quanto correlata spesso a infezioni di carattere respiratorio. Abbassare, quindi, il rischio di malattie respiratorie pare abbattere indirettamente il rischio di SIDS.

Nicotina, alcol e droghe

Pare superfluo sottolinearlo, ma va detto, l’uso di droghe, alcol e nicotina è fortemente sconsigliato in gravidanza e dopo il parto, così come l’esposizione a queste sostanze da parte del neonato.

Non esistono, invece, ad oggi studi specifici per quanto concerne le sigarette elettroniche ed il vaping che, precauzionalmente, andranno evitati.

E infine, i monitor?

I monitor sono strumentazioni NON medicali che vengono vendute come protettrici rispetto alla SIDS ma che tali non sono.

Non esiste, infatti, evidenza di una correlazione tra le due cose. Si tratta in genere di materassini e sensori da posizionare al di sotto del materasso della culla o del lettino che rilevano il respiro del neonato, emettendo un avviso in caso di alterazione dello stesso.

Se da un lato, come detto, non esiste evidenza scientifica circa la loro utilità allo scopo, dall’altro gli esperti ritengono che il loro utilizzo possa indurre i genitori ad abbassare la soglia di attenzione e di vigilanza aumentando quindi i rischi per il bambino.

In altre parole, i genitori sarebbero portati a sentirsi più tranquilli diminuendo inconsapevolmente la propria attenzione. Per questa ragione non è consigliato l’impiego di questi strumenti e, laddove venissero utilizzati, si ricorda che non possono in alcun modo sostituirsi alla sorveglianza attiva da parte dei genitori.

Conclusioni

La SIDS esiste. Il fatto di non conoscerne le cause esatte non significa che non possa essere prevenuta.

È normale che tutto quanto possa mettere a repentaglio la vita del neonato ci spaventi, ma è anche vero che informarsi, adottare misure preventive adeguate e agire tempestivamente, rappresentano il migliore modo possibile per non essere travolti dall’ansia e fronteggiare l’evenienza.

Scopo di questi due articoli è esattamente questo, informare per rendere consapevoli.

I genitori consapevoli sono la migliore risorsa per il bambino che hanno messo al mondo.

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