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I dolori del parto sono utili.

Utili? Ebbene sì, ho scritto utili e quando avrete terminato questa lettura capirete il perché. 

I dolori del parto vanno preservati, assecondati e accolti ma, se qualcosa dentro di voi vi spinge a preferire l’epidurale, sappiate che non vi è nulla che non va in voi. 

 

i dolori del parto

Perché proviamo dolore durante travaglio e parto

Tecnicamente è piuttosto chiaro il motivo per il quale proviamo tanto dolore nel percorso di nascita del nostro bambino. Il nostro collo dell’utero deve dilatarsi fino a 10 centimetri circa, il nostro bacino deve sopportare il passaggio del bambino e tutto il nostro organismo deve impegnarsi in funzione di ciò. 

Il collo dell’utero è ricco di terminazioni nervose le quali, durante la nascita di nostro figlio vengono sollecitate facendoci provare il dolore, appunto. 

Come se ciò non bastasse, è vero anche che proviamo dolore perché lo temiamo. 

Non sto dicendo che chi non ha paura del dolore non lo prova, sto però sottolineando quanto l’ansia e la paura del dolore contribuiscono ad aumentare la nostra personale percezione e intensità

I dolori del parto: a cosa servono?

In primo luogo il dolore serve a dare il segnale al nostro corpo che qualcosa sta accadendo e che tutto si sta predisponendo alla nascita del nostro bambino.

Scatta quindi un campanello che ci avverte che è arrivato il momento di metterci nella condizione migliore per il parto. 

Abbiamo atteso a lungo quel momento e adesso è arrivato. Dobbiamo andare in ospedale, trovare il nostro spazio protetto per partorire e predisporci al grande evento di cui stiamo per essere protagoniste insieme al nostro piccolo. 

La seconda e più incredibile funzione del dolore è la comunicazione

Per quanto personale medico e paramedico vi sia in sala parto a sostenerti e guidarti, per quanto il tuo partner sappia essere presente senza invaderti, la persona con la quale devi entrare e restare costantemente in contatto durante travaglio e parto è il tuo bambino. 

Il piccolo, che si trova ancora dentro la tua pancia, ha capito che è tempo di nascere. Di fatto, è proprio lui ad inviare al tuo organismo i segnali  che danno il via al travaglio (questo meccanismo non è ancora del tutto chiaro alla scienza ma è certo che avviene e che il responsabile del suo realizzarsi è proprio il nascituro). 

Non appena inizia il suo meraviglioso viaggio verso la vita extrauterina, il bambino ha necessità di comunicare con la sua mamma per guidarla a trovare le posizioni che meglio gli agevolino il percorso di nascita. 

Ecco allora che il dolore diventa il suo linguaggio. 

Quando ti troverai in una posizione che non gli facilità la discesa, ti chiederà di cambiarla attraverso il dolore. 

Questo meraviglioso scambio tra di voi andrà protetto e per farlo dovrai affidarti al tuo istinto abbandonando quanto più ti sarà possibile la tua ragione.

I dolori del parto e il movimento

Il parto naturale non è un’estrazione statica come lo è ad esempio Il cesareo. 

Il parto è un percorso attivo che mamma, bambino e ormoni costruiscono minuto dopo minuto. 

Immaginare ancora oggi le fasi del travaglio e del parto come momenti fermi, immobili nei quali si partecipa passivamente, è lontano anni luce da quelle che sono le evidenze scientifiche moderne. 

Il movimento è alla base della nascita di noi esseri umani.

La ricerca di posizioni che agevolino la discesa, il cambio continuo di posizione in funzione dell’intensità del dolore e la libertà di muoversi nello spazio circostante, sono condizioni necessarie alla nascita.  

Come dicevo, è il bambino a guidarti nella ricerca delle varie posizioni e lo fa attraverso il dolore che provi

Un dolore più intenso ti spingerà a cercare una posizione nuova nella quale si affievolirà e, quando il tuo piccolo avrà avuto modo di guadagnare qualche millimetro verso l’uscita, tornerà a farsi intenso per indurti a cambiare nuovamente postura. 

I dolori del parto e gli ormoni

La terza funzione del dolore è legata alla stimolazione ormonale. Se le contrazioni, come sappiamo, sono prodotte da un ormone chiamato ossitocina, il dolore che ne consegue provoca a sua volta la messa in circolo di un altro ormone, lasciami dire fantastico, chiamato beta endorfina. 

Per capire la reale portata di questo ormone devi sapere che, oltre a produrre un potente effetto anti dolorifico e disinibente, svolge un importante effetto calmante sul bambino e stimola fortemente il vostro speciale legame. 

Più si prolunga il travaglio e più beta endorfine entrano nella circolazione sanguigna materno fetale

La natura, pensa a tutto e quando sentiamo molte mamme raccontare che hanno sì sofferto durante il parto, ma faticano a ricordare il dolore, è proprio perché le beta endorfine avevano fatto il loro dovere: affievolire lo stato di coscienza della mamma e il ricordo della sua percezione del dolore. 

Il parto dentro la bolla 

Forse non lo sai ma quanto più ti sembrerà durante il travaglio e il parto di essere sospesa dentro una bolla, quanto più avrai la certezza che tutto sta andando per il meglio

i dolori del parto Eh sì, perché quella sensazione di sottile distacco dalla realtà, di leggero ma benefico stordimento, di perdita di contatto con la terra, è esattamente ciò che le beta endorfine vogliono produrre in te. La loro funzione è isolarti da tutto e metterti unicamente in contatto con il tuo bambino. 

I tuoi sensi, poco a poco si dilatano. Tra una contrazione e l’altra hai la sensazione di avere dato fondo alle tue energie eppure, quando sopraggiunge la successiva, ritrovi forza e la affronti. 

Quella bolla fatta di beta endorfine ti protegge. Chi sta intorno a te ha il dovere di preservarla. 

Parlarti a bassa voce, dolcemente, con calma ma anche con intensità, abbassare le luci (ciò consente alle contrazioni di essere più efficaci) evitare interferenze, sono tutti accorgimenti necessari a mantenerti in quello stato di consapevole inconsapevolezza che rende il parto un momento unico. 

Grazie alla bolla benefica avrai una percezione del tempo e dello spazio distorta. Avrai la sensazione di esserci pur essendo altrove e avrai la capacità di accogliere, comprendere e assecondare meglio il dolore. 

La sensazione che vivrai dentro quella bolla è meravigliosamente potente e sarà ciò che, probabilmente, meglio ricorderai del tuo parto. 

Ma attenzione, la bolla è fragile, può scoppiare e se accade non sarà così immediato ricrearla. 

Serve quindi un guardiano della bolla, come mi piace chiamarlo, una figura in grado di proteggerla e preservandone l’integrità. 

Che si tratti del partner, di una figura di riferimento o dell’ostetrica poco conta, ciò che è importante è che impedisca alla bolla di scoppiare e impedisca che qualcosa dall’esterno la contamini.

IMPORTANTE: 

Il forte legame quasi simile all’innamoramento merita una disquisizione parte. Ci basti qui sapere che non è detto che debba necessariamente scattare subito dopo il parto.  Potrebbe tardare a realizzarsi e questo comunque fa parte delle ordinarie e varie possibilità legate alla nascita. 

Chi è il peggior nemico della bolla?

La razionalità è nemica giurata della bolla

Travaglio e parto sono fasi istintuali, sono spinte naturali verso la vita che non apprezzano l’interferenza della tua ragione.  

Chiunque accosti la ragione al tuo parto va fermato, a meno che non vi siano condizioni particolari che prevedano l’intervento dei sanitari. 

“Di quanti centimetri sono?” oppure,

“Quanto manca al parto?”   

“Quante ore sono che siamo qui?”

Queste domande non sono funzionali alla sopravvivenza della bolla perché ti riportano sulla terra dura e sdrucciolevole. 

Spegni la tua razionalità, lasciala fuori dalla sala parto e chiedi a chi sta con te di fare altrettanto. 

Affidati al tuo istinto, ascoltalo e segui le indicazione che tuo figlio ti da attraverso il tuo corpo. 

In questo modo il dolore sarà sopportabile, la paura sarà lontana e anche se e quando si dovesse avvicinare, sarà sempre possibile proteggersi all’interno della bolla. 

I dolori del parto sono il miglior alleato tuo e del tuo bambino, non dimenticarlo!

Se desideri approfondire questo argomento ti suggerisco il mio corso preparto dove potrai trovare tutte le informazioni utili e necessarie ad affrontare consapevolmente e serenamente la nascita del tuo bambino. 

Lasciami dire che non si tratta di invogliarti all’acquisto, quanto di suggerirti una visione che ha più a che fare con il cuore che con la mente. 

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