Come prepararsi a un cesareo? Per rispondere a questa domanda è bene precisare che il parto cesareo è un intervento chirurgico a tutti gli effetti. Di norma viene organizzato in anticipo ma potrebbe essere necessario ricorrervi in urgenza. È questo, ad esempio, il caso in cui mamma o bambino siano in sofferenza o in pericolo.
Per sapere come prepararsi a un cesareo, dunque, è necessario essere consapevoli di quali sono le modalità e le circostanze che possono indurre questa scelta.
Due tipologie di parto cesareo
La nascita del bambino, quando non avviene per parto spontaneo, può avvenire secondo due tipologie cesarei: quello programmato e quello non programmato. Diciamo subito che in entrambi i casi è sempre necessario prepararsi a un cesareo, indipendentemente da quale delle due tipologie si stia per affrontare.
- Cesareo programmato: in questo caso, si pianifica l’intervento a seguito di una valutazione medica che può dipendere da fattori clinici o preferenze personali della donna. Questo tipo di intervento viene discusso e deciso con il medico in anticipo. È bene puntualizzare che la richiesta di parto cesareo, nel nostro Paese, è un diritto della futura mamma. La normativa vigente prevede, infatti, il diritto all’autodeterminazione rispetto alla propria salute fisica e psichica. Trattandosi di un intervento che non comporta un calo permanente dell’integrità fisica, non risulta in contrasto con la tutela del diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione.
- Cesareo non programmato: può essere necessario in situazioni urgenti o emergenziali durante la gravidanza o il travaglio, dove condizioni specifiche richiedono un intervento immediato per salvaguardare la salute della madre o del bambino. Esempi includono sofferenza fetale o induzione fallita.
Qualsiasi sia la scelta o la necessità, a seconda dei casi, è importante sapere che il cesareo è praticato solo se i benefici superano i rischi. Per questa ragione è impossibile non valutare in maniera accurata il benessere di madre e bambino a fronte di questa scelta. Il personale sanitario dovrà stabilire l’opportunità o meno di eseguire un cesareo a tutela di entrambi.
Indicazioni chiave per prepararsi a un cesareo
I casi in cui è possibile che si debba ricorrere a un parto cesareo sono diversi. Tra questi abbiamo:
- Presentazione podalica: ovvero quando il bambino è rivolto con i piedi verso il basso, il che rende complesso o rischioso il parto vaginale.
- Placenta previa: quando la placenta è posizionata in modo anomalo, impedendo il passaggio per un parto vaginale.
- Rottura uterina pregressa: in questo caso la pregressa rottura uterina potrebbe rendere insicuro un parto vaginale.
- Peso stimato del bambino superiore a 4,5 kg: in genere un peso superiore a 4,5 kg del piccolo si riscontra quando la madre è diabetica, condizione questa, che può rendere complesso il parto naturale.
- Infezioni attive: come l’herpes simplex, che potrebbero comportare rischi per il neonato durante un parto vaginale.
- Richiesta individuale: alcune donne possono optare per il cesareo per ragioni personali, in accordo con il personale medico.
Altre circostanze, come le gravidanze gemellari o una possibile sproporzione tra la testa del feto e il bacino della madre, devono essere valutate su base individuale per stabilire la necessità o meno di programmare un cesareo.
In definitiva, prepararsi al cesareo significa conoscere a fondo le condizioni mediche e personali che potrebbero portare a questa scelta, discutere attentamente tale eventualità con il medico, essere al corrente del percorso da compiere per giungere all’intervento in modo consapevole e informato.
Cosa prevede l’iter previsto per un parto cesareo
Trattandosi di un intervento chirurgico, le donne che devono sottoporsi a un cesareo seguono un percorso specifico, noto come Percorso ERAS (Enhanced Recovery After Surgery, che significa “migliore ripresa dopo l’intervento”). L’iter, innovativo e collaborativo, è stato studiato per favorire un ritorno rapido alle attività quotidiane e una dimissione appropriata.
Quando non ci sono complicazioni o fattori di rischio, il protocollo ERAS include:
- Consentire l’assunzione di liquidi fino a due ore prima dell’intervento e la possibilità di mangiare la sera prima.
- Ripresa veloce dell’alimentazione dopo l’operazione, già la sera stessa.
- Rimozione precoce del catetere urinario entro due ore dal parto.
- Incoraggiare una mobilitazione rapida con un’adeguata gestione del dolore post-operatorio.
- Stimolare il movimento intestinale con la masticazione di chewing-gum e prevenire nausea e vomito.
- Favorire una maggiore autonomia nella cura del neonato.
La dimissione della madre avviene di solito in terza giornata o al più tardi in quarta giornata.
Come prepararsi al taglio cesareo
Se si tratta di taglio cesareo programmato, di norma va prenotato intorno alla 35ª settimana. Verrà poi eseguito dalla 39ª settimana di gravidanza.
Da un punto di vista pratico è necessario predisporre una borsa per il parto che includa ciò che serve i primi giorni sia alla madre che al bambino tenendo conto che la durata media di degenza è di tre/quattro giorni. È possibile che vengano richieste delle calze a compressione graduata, utili per prevenire la trombosi venosa. Io suggerisco, inoltre, di scegliere capi larghi e comodi che facilitino soprattutto la gestione del catetere vescicale e garantiscano la praticità. È importante precisare che anche dopo il cesareo ci saranno perdite di sangue vaginali, chiamate lochiazioni, causate dal distacco della placenta, proprio come avviene nel parto naturale. Per questo dovrai portare con te un adeguato numero di assorbenti e cambi di biancheria intima.
Tutte le indicazioni necessarie per una corretta preparazione al cesareo e all’allattamento, le puoi trovare qui: Corso di preparazione al taglio cesareo.
Il giorno del ricovero
A seconda della struttura ospedaliera possono esserci procedure differenti previste per il giorno del ricovero.
Alcuni ospedali richiedono il ricovero il giorno antecedente l’intervento, altri invece la mattina del giorno stesso. Normalmente, subito dopo il ricovero vengono eseguiti esami del sangue, elettrocardiogramma, visita ostetrica e anestesiologica, insieme a eventuali ulteriori consulti. Per quanto riguarda il digiuno, anche questo dipende dalla scelta ospedaliera, alcune strutture potrebbero richiedere il digiuno dalla mezzanotte del giorno precedente.
Parto vaginale dopo cesareo
Un pregresso parto cesareo non non implica automaticamente la necessità di ripetere l’intervento alla gravidanza successiva.
Il “travaglio di prova” (Trial Of Labour After Cesarean, TOLAC) consente di tentare un parto vaginale anche dopo un cesareo. Questa possibilità viene valutata attentamente attraverso un colloquio approfondito con i medici, che ne esaminano rischi e benefici. Se intendi approfondire questo aspetto puoi leggere questo articolo.
In conclusione
- Prepararsi a un cesareo significa affrontare consapevolmente l’intero percorso, dalle valutazioni mediche alla pianificazione pratica del giorno del ricovero.
- È fondamentale comprendere le ragioni che possono portare a questa scelta, siano esse cliniche o personali, e discuterle attentamente con il proprio medico.
- L’adozione del protocollo ERAS garantisce un recupero post-operatorio più rapido e un ritorno alla quotidianità in tempi brevi.
- Prepararsi adeguatamente, sia fisicamente che mentalmente, è essenziale per vivere l’esperienza del cesareo in modo sereno e informato e affrontare in tranquillità i primi giorni a casa con il bambino.
Corsi consigliati:
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