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Vaccinarsi contro la pertosse in gravidanza è una questione che suscita dibattito e preoccupazioni. Le opinioni sui vaccini sono molteplici e, quando si tratta di somministrarli durante la gravidanza, le preoccupazioni aumentano. In questo articolo, esploreremo la funzione del vaccino contro la pertosse durante la gravidanza, i rischi associati alla malattia e come prendere una decisione informata.

Cos’è la pertosse?

La pertosse è una malattia infettiva altamente contagiosa causata dal batterio Bordetella pertussis. Nota anche come “tosse dei 100 giorni”, questa malattia è particolarmente pericolosa per i bambini nei primi mesi di vita, quando non sono ancora vaccinati.

Quanto è contagiosa la pertosse?

Vaccinarsi contro la pertosse in gravidanza è una decisione che deve essere presa alla luce dei rischi che la malattia comporta. La pertosse è estremamente contagiosa e si diffonde facilmente attraverso starnuti, colpi di tosse e persino parlando. Negli adulti e negli adolescenti, i sintomi sono generalmente lievi, ma nei neonati possono essere molto gravi. I neonati, che non hanno ancora completato il ciclo vaccinale, sono particolarmente vulnerabili.

Neonati e pertosse

Nei primi mesi di vita, la pertosse può causare gravi complicazioni come insufficienza respiratoria, danni cerebrali permanenti e, nei casi più gravi, la morte. Un esempio tragico è quello delle due neonate a Bergamo nel 2018 che morirono a causa della pertosse poco dopo la nascita. Questo evento ha portato all’attenzione la necessità di spiegare l’importanza di una campagna vaccinale contro la pertosse durante la gravidanza.

Vaccinarsi in gravidanza: a cosa serve?

Il vaccino contro la pertosse viene somministrato a partire dai 2 mesi di vita come parte del vaccino esavalente.

Tuttavia, poiché per una copertura completa sono necessarie più dosi, i neonati restano temporaneamente scoperti tra una somministrazione e l’altra. Vaccinarsi in gravidanza permette alla madre di trasferire gli anticorpi al bambino attraverso la placenta e il latte materno, proteggendolo, anche se non completamente, fino a quando non può ricevere il vaccino.

Quando vaccinarsi contro la pertosse in gravidanza?

Per essere efficace, la vaccinazione dovrebbe essere eseguita durante il terzo trimestre di gravidanza, tra la 27ª e la 36ª settimana. Questo garantisce un’immunità per almeno 6 settimane. Se non è stato possibile vaccinarsi durante la gravidanza, è ancora possibile farlo dopo il parto, entro i primi tre mesi di vita del bambino. È inoltre consigliato il richiamo vaccinale per tutti i familiari stretti, sempre per garantire protezione al piccolo.

E se ho già avuto la pertosse da bambina o da adulta?

La vaccinazione è consigliata durante il terzo trimestre di gravidanza, indipendentemente dal fatto che la madre sia stata vaccinata in passato o abbia già avuto la malattia. 

Gli anticorpi, infatti, diminuiscono nel corso del tempo, per questo è fondamentale vaccinarsi ad ogni gravidanza per proteggere il neonato. Ricordiamo che i bambini che contraggono la pertosse nel primo anno di vita necessitano quasi sempre il ricovero ospedaliero.

Esiste il vaccino solo contro la pertosse?

Non esiste un vaccino specifico per la pertosse, ma un vaccino trivalente dTpa che protegge anche contro la difterite e il tetano. La somministrazione avviene per via intramuscolare, nella parte superiore del braccio, ed è sicura sia per la madre che per il nascituro. Si tratta di un vaccino inattivato che non contiene organismi vivi, quindi non può causare la pertosse.

Effetti collaterali del vaccino

Gli effetti collaterali più comuni del vaccino sono lievi e temporanei, come rossore, dolore e gonfiore nel punto dell’iniezione. Gli effetti collaterali gravi sono rari, rendendo il vaccino una scelta sicura per proteggere sia la madre che il bambino.

Il ruolo dell'informazione

Prendere una decisione informata richiede una comprensione approfondita dei benefici e dei rischi associati alla vaccinazione contro la pertosse in gravidanza. È importante consultare il proprio medico e considerare le raccomandazioni delle autorità sanitarie. 

Le informazioni devono essere basate su evidenze scientifiche e non su opinioni personali o informazioni non verificate. Sono fonti autorevoli il Ministero della Salute, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC). Queste organizzazioni forniscono dati aggiornati e raccomandazioni basate su ricerche scientifiche approfondite.

In conclusione

  • Per rispondere alla domanda se vaccinarsi o no contro la pertosse durante la gravidanza è necessario assumere informazioni verificate e attendibili.
  • La vaccinazione contro la pertosse durante la gravidanza è una misura preventiva efficace per proteggere i neonati da una malattia potenzialmente letale.
  • Vaccinarsi nel terzo trimestre consente di trasferire gli anticorpi al bambino, offrendo una protezione cruciale nei primi mesi di vita. 
  • Nonostante i dibattiti e le preoccupazioni, le evidenze scientifiche supportano fortemente la sicurezza e l’efficacia della vaccinazione in gravidanza. 
  • Consultare il proprio medico e prendere una decisione informata è il passo più importante per garantire la salute del bambino.

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