Preparare il seno in gravidanza è possibile? Esiste davvero un modo per “allenare” il nostro seno all’allattamento? E se sì, quale? A questa domanda, che così frequentemente mi viene posta, servono risposte concrete. 

Non esiste infatti un modo per preparare il seno all’allattamento, esiste, invece, qualcosa che è importante conoscere. Vediamo di cosa si tratta.

Partiamo dal presupposto che il seno, in perfetta autonomia, inizia ad allenarsi al proprio ruolo nutritivo già a partire dalla 18° settimana di gravidanza. 

Al suo interno, infatti, inizia la produzione di colostro, un liquido giallognolo e denso che resterà al suo interno fino alle prime suzioni del bambino. Il colostro sarà, infatti, il primo vero nutrimento extrauterino del neonato. 

Può accadere che ancora prima della nascita di tuo figlio tu ti accorga della fuoriuscita di colostro dal tuo seno. Si tratta di un’eventualità possibile e comunque naturale, che in nessun modo dovrebbe destare preoccupazione. 

Oltre alla produzione di colostro il tuo seno si attiva per mantenere idratati e quindi elastici i tuoi capezzoli. Ciò avviene in particolare nelle ultime settimane di gravidanza e subito dopo il parto. 

Contestualmente l’areola si fa, a poco a poco, più ampia e scura per via degli ormoni che agiscono in tal senso. Questo processo avviene per agevolare il piccolo nel riconoscimento visivo del punto di attacco al seno. 

Come vedi esiste un processo naturale di preparazione del seno rispetto all’allattamento. Questo perché, come spesso dico, la natura predispone tutto affinché mamma e bambino si incontrino nelle condizioni migliori.   

Ho trascorso settimane a massaggiare il mio seno con olio di mandorle dolci ogni giorno perché mi era stato suggerito che in questo modo avrei predisposto il capezzolo al migliore attacco di mio figlio… poi un’amica mi ha detto che seguendo il tuo corso sull’allattamento tu smentivi questa pratica,  davvero non serve il massaggio? C’è altro che potrei fare?

Questa domanda mi è stata inviata su Instagram da Roberta, al sesto mese di gravidanza, e come lei molte altre mamme si sono poste lo stesso problema.  

Quante volte hai sentito dire che l’impiego di olio di mandorle dolci o lanolina da stendere e massaggiare sui capezzoli aiutano a prevenire le ragadi? 

Ebbene, sappi che non vi è alcuna correlazione scientificamente provata tra impiego di queste sostanze e miglioramenti del seno rispetto all’allattamento. 

Al contrario, alcuni studi (DENNIS ET AL., 2014) hanno correlato l’utilizzo di creme, unguenti e oli ad un aumentato rischio di sviluppare mastite durante l’allattamento.

Conseguentemente, la risposta alla domanda cosa può fare la mamma per preparare il seno all’allattamento è: nulla, la mamma non deve fare nulla! 

Nessun massaggio dei capezzoli come si diceva una volta, nessuna accortezza particolare e, soprattutto, nessuna crema o olio di sorta. 

Ciò che realmente puoi fare per agevolare l’allattamento e la sua realizzazione senza grossi problemi per te, è informarti e prepararti sul piano teorico durante la gravidanza.

La gran parte delle future mamme nutre aspettative molto poco realistiche rispetto a ciò che avverrà durante l’allattamento. 

Una narrazione mistificata, semplificata e molto poco veritiera accompagna da decenni la fase dell’allattamento. 

Descritto come spontaneo, naturale, istintivo, esso ha finito per perdere contatto con la realtà. 

Le difficoltà che si possono incontrare sono numerose, spesso facilmente superabili, a patto, però, che le si conosca.  

I dati statistici confermano che nel nostro Paese siamo ancora carenti dal punto di vista della formazione. Gli stessi operatori sanitari, sovente, non sono adeguatamente preparati al riguardo. Ciò significa che anche le informazioni che vengono trasmesse durante i corsi preparto sono insufficienti o incomplete. Aggiungiamo, infine, che nel post parto l’assistenza fornita alle neomamme (salvo rari casi) è inadeguata, ed abbiamo, così, il quadro completo di una realtà che meriterebbe molta più attenzione. 

Alcuni dati

Secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore della Sanità, in Italia i bambini allattati al seno in maniera esclusiva a 4-5 di età compiuta sono meno di un quarto, ovvero il 23,6% del totale.

Nel prosieguo dell’allattamento, la prevalenza di chi assume latte materno a 12-15 mesi di età compiuta risulta pari al 31,3%. 

Si tratta di dati a dir poco allarmanti che, per quanto in crescita, sono ancora estremamente distanti da quelli che sono i valori ottimali indicati da OMS, UNICEF e da tutte le principali sigle pediatriche internazionali.  

Affrontare l’allattamento in maniera corretta, consapevole e informata è la base per la sua riuscita. 

Non esiste il bambino perfetto che si attacca al seno della mamma perfetta. Esistono, invece, tante realtà diverse a seconda della situazione contingente. 

Una mamma che abbia subito un taglio cesareo, incontrerà delle difficoltà ad allattare diverse rispetto, ad esempio, a quelle che incontrerà una mamma che abbia dato alla luce un bimbo prematuro. 

Una donna che abbia vissuto un parto da manuale non è detto che non incontri qualche difficoltà nell’attacco al seno del proprio bambino. 

Ragadi, mastiti, blocco dei dotti sono eventualità non così rare che sovente, però, possono essere non solo curate ma anche prevenute. 

L’informazione da un lato, e la formazione dall’altro sono i veri alleati dell’allattamento al seno. Senza di essi anche la mamma più volenterosa potrebbe trovarsi spiazzata davanti all’impegno che richiede allattare un figlio.

Essere consapevoli rispetto a ciò cui si va incontro è il modo migliore per non trovarsi impreparati. A maggior ragione ciò vale se si parla di allattamento. 

Le sfide cui siamo chiamate a rispondere sono parecchie e talvolta la buona volontà non basta per superarle. 

Le testimonianze che quotidianamente raccolgo lo dimostrano. Donne che vorrebbero allattare e non riescono, mamme che dopo aver tentato rinunciano, fino ad arrivare a quelle che, anche solo per il timore di non farcela, rinunciano in partenza. 

Quando parlo di preparazione mentale mi riferisco, dunque, alla raccolta di informazioni ed alla maturazione di una consapevolezza profonda: allattare è impegnativo quanto appagante ma solo a patto che si sia preparate ad affrontare il lungo viaggio insieme al proprio bambino ed anche alla propria famiglia.

In conclusione

Per questo ho strutturato un corso specifico, uno dei più richiesti tra quelli che ho prodotto, e che riguarda questo tema. L’ho chiamato Allattamento a 360 gradi proprio perché  al suo interno ho raccolto tutte quelle informazioni indispensabili per le mamme e che non vengono date loro. 

E’ più di un corso, una vera  e propria guida per preparare e accompagnare tutte voi nel viaggio che riguarda l’allattamento.

Allattare il proprio figlio è un’opportunità per mamma e bambino e se desideri farlo ti suggerisco di conoscerne ogni implicazione. Se pensi, invece, per qualsiasi ragione, di non voler allattare, il mio suggerimento è comunque quello di informarti sui benefici dell’allattamento al seno. Questo non per spaventarti rispetto alla tua legittima scelta, quanto per permettere a te stessa di compiere un passo davvero consapevole. 

In definitiva, la strada da prendere la decidi tu e, proprio per questo motivo, dovrà essere il più possibile priva di imprevisti.