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L’aborto spontaneo è il termine con il quale si intende un’interruzione di gravidanza che si produce spontaneamente entro i primi 180 giorni di gravidanza (corrispondenti a 25 settimane e 5 giorni dall’inizio dell’ultima mestruazione). Nella gran parte dei casi si verifica nel corso del primo trimestre. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, si tratta di una condizione abbastanza comune. Si calcola, infatti che una donna su 4 ne sia interessata, ovvero riguarderebbe circa il 30% delle gravidanze. 

L'aborto spontaneo: la paura più grande

Ogni genitore, ma in particolare ogni futura mamma, teme l’aborto spontaneo. E’ innegabile. Ciò è talmente vero che spesso non si informano amici e parenti di una gravidanza se non al termine del primo trimestre. Questo perché la maggior parte degli aborti spontanei avviene entro questo lasso temporale. L’idea di andare ad un controllo medico e sentirsi dire che non c’è più battito è insostenibile e spesso genera un dolore socialmente sottovalutato. 

Misurarsi con l’idea che il bambino atteso, immaginato e portato in grembo non vedrà la luce è come confrontarsi con il vuoto. Ci sovrasta.

Quando possiamo parlare di aborto spontaneo?

Si parla di aborto spontaneo quando avviene la perdita del feto entro le prime 20 settimane di gravidanza. L’aborto spontaneo può essere:  

Precoce:

quando si ha la perdita del feto entro le prime di 12 settimane di gravidanza

Tardivo:
quando la perdita del feto avviene tra le 12 e le 20 settimane di gravidanza
Inevitabile:

si presenta con perdite ematiche abbondanti e con dolori intensi; il canale cervicale è aperto con il quadro di aborto in atto. (Fonte AOGOI)

Completo:

quando si è in presenza di cervice chiusa dopo l’espulsione del prodotto del concepimento

Incompleto:

in caso di dilatazione della cervice e espulsione solo parziale del contenuto dell’utero

Aborto interno e/o ritenuto:

clinicamente scompaiono tutti i sintomi gravidici, l’esame obiettivo vaginale mostra un collo uterino chiuso, senza perdite ematiche o, se presenti, scarsissime e il volume dell’organo risulta inferiore a quello dell’epoca gestazionale. La diagnosi può presentare difficoltà, soprattutto prima della 12a settimana; sono necessari, quindi, dosaggi seriati della beta-hCG e monitoraggi ecografici a distanza di una settimana. (Fonte AOGOI)

Gravidanza anembrionica:

una forma particolare di aborto è rappresentata dall’uovo chiaro (gravidanza anembrionica), condizione nella quale si ha la morte dell’embrione, con scomparsa dello stesso per riassorbimento nelle primissime settimane. Ecograficamente si rileva una camera gestazionale ripiena di liquido; è fondamentale sottolineare come non sia possibile porre tale diagnosi prima della 7a settimana di gestazione (FONTE AOGOI)

Dati statistici

  • L’85% circa degli aborti si verifica nelle prime 12 settimane di gestazione. 
  • Il rimanente 15% degli aborti avviene fra le 13 e le 20 settimane.
  • Il 25% delle gravidanze termina con un aborto nelle prime 12 settimane. 
  • Oltre ai dati sopra riportati è bene sapere che circa il 20-30% circa delle gestanti riporta di avere avuto almeno un sanguinamento durante le prime 20 settimane di gravidanza. A fronte di ciò, circa la metà di esse subisce in seguito un aborto spontaneo.

* Dati forniti da Mauale MSD

Perché si può verificare un aborto spontaneo?

Le più comuni cause di aborto spontaneo possono riguardare:

Anomalie cromosomiche:

causa più comune di aborto che cresce al crescere dell’età della donna. Gli embrioni che presentano un assetto cromosomico alterato o un corredo genetico non adeguato, sono destinati a interrompere la loro crescita.

Malformazioni congenite o acquisite dell’utero:

la prevalenza delle anomalie uterine nelle pazienti con aborto spontaneo ricorrente varia, nelle casistiche, con un valore medio del 12-14%

Incontinenza cervicale:

ovvero quando il collo dell’utero tende a dilatarsi anzitempo espellendo il feto. Da notare che tale dilatazione può avvenire anche in assenza di contrazioni.

Malattie autoimmuni:

il prodotto del concepimento è un corpo estraneo per l’organismo della madre. Durante la gravidanza esistono vari meccanismi che impediscono il rigetto, ma un alterato funzionamento della regolazione di questo sistema, che può avvenire a vari livelli e per diversi motivi, può essere la causa dell’interruzione della gravidanza.

Difetti congeniti del feto
Patologie infettive:

I virus (Herpes, Cytomegalovirus, Parvovirus) sembrano essere i microrganismi coinvolti con maggiore frequenza, anche in considerazione della loro potenziale capacità di creare infezioni croniche materne.

Infezioni vaginali non trattate:

si è evidenziato un rapporto tra vaginosi batteriche nella fase precoce della gravidanza e aumentato rischio di aborto.

Insufficienza del corpo luteo:

il corpo luteo produce il progesterone, ormone che favorisce l’impianto e il mantenimento della gravidanza nel primo trimestre. Deve esserci una perfetta sincronizzazione tra segnali embrionali ed endometriali e la secrezione di progesterone, da parte del corpo luteo, è essenziale per la trasformazione secretoria dell’endometrio, tale da permettere l’impianto e il mantenimento iniziale della gravidanza. 

Esistono fattori di rischio?

Indubbiamente l’aborto spontaneo è correlato a fattori di rischio che non vanno mai sottovalutati. Sappiamo che l’età è uno dei più noti (superati i 35 anni il rischio aumenta), così come fumo, droghe e alcol. Altri sono meno noti ma comunque presenti. L’ipotiroidismo grave è uno di questi se non riconosciuto e/o non trattato. Lo stesso dicasi per il diabete grave non trattato. Precedenti eventi abortivi sono altresì fonte di aumento di rischio. Vi sono poi le infezioni, la celiachia, il citomegalovirus, la rosolia e l’ipertensione sempre che non vengano adeguatamente trattati. Non a tutti noto è il rischio legato all’incompatibilità Rh, ovvero quando la donna è Rh-negativa e il feto Rh-positivo.  

Ricordiamo però che:  
  • La maggior parte dei fattori di rischio possono essere contenuti così come buona parte delle complicanze della gravidanza possono essere trattate in maniera risolutiva.

 

IMPORTANTE

E’ bene sottolineare che, contrariamente a quanto talvolta si sente dire, una forte emozione dovuta a notizie negative o una lieve caduta non sono cause di aborto spontaneo. 

Come accorgersi di un aborto spontaneo?

Questa domanda mi viene rivolta molto di frequente a riprova che si tratta della principale causa di ansia nelle future mamme. 

Di norma un aborto si presenta con un sanguinamento di colore rosso acceso o scuro (spotting) piuttosto contenuto nelle prime settimane di gravidanza. Possono anche essere presenti contrazioni uterine. Quando l’aborto spontaneo avviene nelle fasi più avanzate della gestazione il sanguinamento è consistente (emorragia). In questi casi il sangue può, inoltre, presentare muco o coaguli.  Le contrazioni sono piuttosto intense fino a che non vengono espulsi feto e placenta.  In generale i sintomi di aborto spontaneo possono essere molto diversi tra loro a seconda delle circostanze. Essere attentamente seguiti dagli specialisti è, in questi casi, essenziale. 

IMPORTANTE

Può accadere che la gravidanza si interrompa senza che si abbiano sintomi di aborto. In questi casi l’utero smette di crescere di volume ed è il medico a confermare l’aborto tramite esame ecografico. 

Come ottenere diagnosi di aborto spontaneo?

La diagnosi deve necessariamente essere fatta dal personale medico. Si tratta di procedere con una visita ginecologica, un’ecografia e eventuali esami del sangue. 

Durante l’esame ginecologico, il medico verifica se la cervice si sta dilatando o ritraendo (obliterazione). 

Di solito, si esegue un’ecografia per determinare se si è verificato un aborto, nel qual caso  è necessario verificare se feto e placenta sono stati espulsi completamente. 

Ulteriore riprova sono gli esami ematici che misurino i livelli dell’ormone hCG (gonadotropina corionica umana) prodotto dalla placenta all’inizio della gravidanza. Tali esami hanno senso se ripetuti in maniera seriata per monitorare l’andamento dei valori che devono corrispondere ai livelli che ci si aspetta in quella data epoca

Quali trattamenti in caso di aborto spontaneo?

Nel caso in cui l’aborto sia da considerarsi completo non è previsto alcun trattamento. 

Al contrario, se si presentano aborti inevitabili, incompleti o ritenuti, si potrebbe dover procedere alla rimozione del contenuto dell’utero. Si tratta del cosiddetto raschiamento.

E’ fondamentale il supporto emotivo. Come anticipato a inizio articolo la sottovalutazione del dolore psicologico e emotivo nella coppia, e in particolare nella donna, è sempre da evitare. 

Ansia, senso di colpa, prostrazione sono solo alcuni delle conseguenze possibili in caso di aborto spontaneo. Congelarsi e chiudersi in se stesse non aiuta. E’ importante farsi seguire nei casi più seri o farsi sostenere in quelli meno invasivi. In ogni caso parlare serve a elaborare il lutto e superarlo. Molte donne mi raccontano, dopo la perdita del loro bambino, di sentirsi in colpa per avere magari assunto un medicinale ignare di essere incinte. Ebbene, molto spesso questa non è causa di aborto e il senso di colpa non aiuta il recupero psico-emotivo della donna. 

In conclusione

  • L’aborto spontaneo precedente per quanto aumenti il rischio di aborti successivi non è detto che impedisca di avere figli
  • La maggior parte degli aborti spontanei avviene nelle prime 12 settimane di gravidanza
  • Le più comuni cause di aborto spontaneo includono anomalie genetiche o difetti congeniti del feto
  • La diagnosi deve essere fatta da personale medico specializzato
  • E’ importante ricordare che dopo un aborto spontaneo la coppia, e in particolare la donna, va supportata nel superamento di questa esperienza.
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2 commenti su “L’aborto spontaneo

  1. Elena ha detto:

    Purtroppo io ho avuto 3 brutte esperienze a riguardo.. e non sono mai stata supportata.. fortunatamente poi son riuscita ad avere 2 bimbi ma non è stato facile superare quelle perdite, loro sono sempre nei miei pensieri e nel mio cuore.

    1. mi dispiace tanto Elena, non ci sono parole. Ti abbraccio

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