Medicazione del moncone ombelicale
Quando la mummificazione non ha nulla a che vedere con Nefertari
La cura del cordone ombelicale è un passaggio obbligato nei primissimi giorni di vita del bambino. Di norma è semplice, non prevede nessuna competenza particolare, solo un poco di attenzione e la sempre necessaria informazione.
Ma perché il processo che porta alla caduta del moncone si chiama mummificazione?
In cosa consiste la mummificazione
Si sono rotte le acque, di corsa in sala parto, la creatura sta per venire al mondo. Poco dopo essersi affacciato alla vita, ecco che il cordone ombelicale viene reciso.
Questa procedura si chiama clampaggio e consiste nell’otturare temporaneamente il cordone con una pinza chirurgica un minuto circa dopo la nascita.
Ritardare questa procedura favorisce il passaggio di sangue dalla placenta al bambino assicurando una transizione feto-neonatale più fisiologica, per questo la si suggerisce nelle linee guida internazionali.
Il cordone è reciso, e poi?
E poi bisogna occuparsene!
Da quel momento per circa una quindicina di giorni, in media tra i 7 e i 10 giorni ma i tempi sono piuttosto variabili, si realizza il processo di mummificazione che porterà alla sua caduta ed alla formazione della cicatrice ombelicale.
Posto che il nome non è tra i più invitanti e che se ne potrebbero suggerire di migliori, il processo di mummificazione altro non è che una costante essiccazione fino alla caduta spontanea di ciò che resta del cordone ombelicale.
Quando dico spontanea intendo che non va in alcun modo aiutata, anche laddove il moncone risultasse appeso al pancino del piccolo per pochi millimetri.
ATTENZIONE!
Un tempo si usava fissare con una garza o un cerotto una moneta al pancino del piccolo proprio all’altezza del moncone ombelicale con l’intento di prevenire l’ernia ombelicale.
Oggi sappiamo che tale pratica oltre ad essere perfettamente inutile, potrebbe essere dannosa sia perché impedisce la mummificazione e sia perché le monete contengono nichel, allergene molto comune.
Sappiamo tutti cos'è il cordone ombelicale?
Facciamo un veloce ripasso.
Il cordone ombelicale rappresenta il collegamento tra circolazione sanguigna materna e circolazione sanguigna del feto.
Attraverso la placenta esso permette il passaggio dell’ossigeno e delle sostanze necessarie alla crescita del bambino.
È costituito da tre vasi detti ombelicali, ovvero due arterie e una vena. Viene reciso poco dopo la nascita senza alcun dolore in quanto privo di terminazioni nervose.
Salvate il moncone ombelicale!
Considerato che si tratta di un argomento molto comune tra mamme, spesso i suggerimenti e i consigli al riguardo non si contano.
Disinfettante sì o no? Bagnetto sì o bagnetto no? Garza protettrice o cerottino? Asciugatura perfetta o essiccazione lenta come per la nota pasta nostrana?
La verità è che le informazioni provenienti da fonti autorevoli ci guidano ad una cura estremamente semplice di quello che, nel giro di qualche giorno, diventerà l’ombelico del vostro mondo!
Vediamo quali sono:
- Lavare bene le mani prima di occuparsi del moncone del vostro bambino
- Pulire perfettamente la zona ombelicale specie se in presenza di feci o urine
- Utilizzare una garza sterile ed acqua
- Non utilizzare disinfettanti
- Terminata la pulizia, avvolgerlo in una garza sterile asciutta fino al successivo pit- stop, ops, scusate volevo dire cambio pannolino
- Se la stagione lo permette lasciare il moncone all’aria affinché si asciughi
- Prestare molta attenzione ad eventuali segni di infezione (onfalite) quali: arrossamenti, gonfiore, secrezioni giallastre e maleodoranti. In questo caso è bene rivolgersi immediatamente al pediatra
- Evita di fare il bagnetto al piccolo fino a che il moncone non sarà caduto spontaneamente
- Eventuali spugnature potranno tranquillamente sostituire il bagnetto per i primi giorni di vita
- Sottolineo spontaneamente perché è importante che ciò avvenga senza nessuna interferenza
- Se credi, puoi utilizzare Arnica Echinacea in polvere per favorire l’essiccazione (Serafina Perrone et al. J Matern Fetal Neonatal Med. 2012 Jul.)
- Evita di comprimere il moncone: piega verso il basso la parte anteriore del pannolino (o chiudilo in modo che non stringa) ed evita indumenti molto aderenti per il tuo bambino
NOTA
L’impiego di un disinfettante per la cura del moncone ombelicale è molto diffuso.
Recenti studi, però, condotti in paesi con bassi tassi di mortalità neonatale, non hanno evidenziato l’utilità di disinfettare il moncone ombelicale per prevenire l’infezione. In condizioni igieniche ottimali, è quindi consigliato l’uso di sola acqua e garze sterili.
ATTENZIONE!
Se notate delle piccole crosticine intorno alla zona ombelicale niente paura. Si tratta di una condizione normale, la zona può essere delicatamente ripulita senza nessuna conseguenza.
E se il moncone sanguina?
Può accadere che, talvolta, il moncone lasci fuoriuscire delle piccole goccioline di sangue.
Questo è normale se, asciugata la gocciolina, questa non si riforma immediatamente.
Laddove invece il sanguinamento, seppure lieve, dovesse essere persistente dovrai chiedere l’intervento del pediatra.
Conclusioni
La medicazione del moncone ombelicale è piuttosto semplice se svolta con cura e seguendo le linee guida specifiche.
Nel caso in cui compaiano segni di infezione sarà il pediatra ad indicarvi cosa fare.
Come spiego nel mio reel, avere le giuste informazioni aiuta a svolgere correttamente questo compito.
Bibliografia
- Topical umbilical cord care at birth “Cochrane Database Syst. ”
- Serafina Perrone et al. J Matern Fetal Neonatal Med. 2012 Jul.)
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