“Il mio bambino cresce poco”, sento ripetere spesso. Ogni volta la mia risposta immediata è che ogni bambino è unico in tutto, specie nel modo di crescere.
Intendiamoci, si tratta di una delle più comuni preoccupazioni tra i genitori. Il confronto che quasi inevitabilmente facciamo con i figli degli altri alimenta in noi ansia, dubbi e domande. In questo articolo, vediamo come valutare correttamente la crescita dei neonati e dei bambini piccoli, come funzionano le curve di crescita e i percentili, e quali sono i segnali che potrebbero indicare la necessità di un consulto medico.
- 1 Premessa
- 2 Cosa accade quando diciamo che il bambino cresce poco?
- 3 La crescita del neonato
- 4 Quanto dovrebbe aumentare un neonato?
- 5 Il monitoraggio del peso
- 6 Percentili e curve di crescita
- 7 Le curve di crescita
- 8 Cosa sono i percentili di crescita?
- 9 La tabella dei percentili
- 10 Quali sono i segnali di una crescita inadeguata?
- 11 In conclusione
Premessa
Capire come monitorare e valutare correttamente l’incremento ponderale di un bambino è essenziale per non cadere in inutili allarmismi e per garantirgli una crescita sana. La genetica ha un ruolo rilevante, basti pensare che difficilmente da due genitori magri potrà nascere un figlio molto diverso da loro.Ciò detto, però, potrebbe accadere che nel corso della crescita la corporatura del figlio differisca notevolmente da quella dei genitori proprio perché intervengono altri fattori quali il metabolismo e le differenze ambientali. Per questo è importante conoscere gli indicatori di una crescita sana e corretta.
Cosa accade quando diciamo che il bambino cresce poco?
Quando diciamo che il nostro bambino cresce poco diamo per assunto che esista una crescita valida in assoluto e, per questo, lo paragoniamo ad altri. Questa è una trappola nella quale è molto facile cadere. Il risultato è che finiremo in preda ad ansia e frustrazione, molto probabilmente del tutto inutili.
I fattori che concorrono alla crescita di ciascun bambino sono diversi. Tra questi vi sono fattori genetici, ambientali e metabolici.
Ciò che davvero conta è che la sua crescita avvenga di pari passo a un buono stato di salute e che sia monitorata da un professionista della salute.
La crescita del neonato
Forse non tutti sanno che esiste una differenza nel monitoraggio della crescita di un neonato e di un bambino. Se da un certo momento in poi è rilevante il controllo della crescita mensile del bambino, nel neonato il controllo deve avvenire in maniera diversa.
È noto che durante la prima settimana di vita il neonato attraversa il cosiddetto “calo di peso fisiologico”. Si tratta di una perdita di peso temporanea che, nella maggior parte dei casi, viene recuperata entro due settimane (in rari casi, entro tre).
Il calo fisiologico è un fenomeno del tutto naturale. Il piccolo perde una piccola percentuale del proprio peso corporeo che ,in genere, va dal 5% al 10% del peso alla nascita. La perdita è legata a diversi fattori, tra cui:
- Perdita di liquidi corporei accumulati durante la gravidanza.
- Assunzione del colostro, il primo latte prodotto dalla madre, che ha un volume ridotto ma è molto nutriente.
- L’espulsione del meconio, ovvero le prime feci che contribuiscono alla perdita di peso.
Dopo questo periodo, il peso comincia ad aumentare con variazioni settimanali che possono essere considerevoli.
Il neonato può guadagnare tra i 100 e i 300 grammi a settimana, o anche di più. Le fluttuazioni sono del tutto normali. Per intenderci, il piccolo potrebbe crescere di 80 grammi una settimana e di 200 grammi quella successiva.
Quanto dovrebbe aumentare un neonato?
Quando una mamma mi dice che il suo bambino cresce poco, subito dopo mi domanda se il suo latte è sufficiente. Questo perché, come già accennato, l’aumento del peso dei bambini spesso è irregolare e varia da caso a caso e da periodo a periodo.
Nei primi tre mesi di vita, ad esempio, un neonato può crescere mediamente di circa 400 grammi al mese, ma talvolta anche di più.
Dopo i tre mesi, il ritmo di crescita rallenta gradualmente.
In linea generale, si stima che un neonato raddoppi il suo peso alla nascita entro i primi quattro-sei mesi e lo triplichi entro il suo primo compleanno.
Il monitoraggio del peso
Il peso del bambino si monitora attraverso le curve di crescita e i percentili.
Alle visite di controllo il pediatra raccoglie i dati necessari per calcolarli e verificarne l’andamento nel tempo. I percentili non hanno un valore assoluto ma servono a monitorare la velocità di crescita e a verificare che questa avvenga adeguatamente.
Il grafico risultante, in condizioni ordinarie, ha un aspetto a curva con una pendenza che varia in relazione al momento della vita: a una prima fase di crescita molto rapida nei primi 3 mesi di vita del bambino segue un progressivo rallentamento e, in epoca adolescenziale, una nuova accelerazione fino al raggiungimento della statura definitiva.
Percentili e curve di crescita
Per valutare l’andamento regolare della crescita nei bambini, a partire dagli anni Settanta, sono stati raccolti dati auxologici di diverse popolazioni pediatriche, suddivise per fasce d’età e rilevati a intervalli temporali specifici. Da questi dati sono state create:
- curve di crescita relative a specifiche popolazioni pediatriche di determinate nazioni o regioni geografiche, distinguendo tra maschi e femmine, dato che i ritmi di crescita sono differenti
- curve dedicate a bambini con bisogni speciali, come quelli nati prematuramente o con basso peso alla nascita, o affetti da sindromi genetiche come la sindrome di Down o di Turner
Le curve di crescita
Le curve di crescita dell’OMS, elaborate nel 2006, si basano sui dati di 8.500 bambini di diverse etnie (provenienti da USA, Norvegia, Ghana, Oman, Brasile e India), tutti appartenenti a famiglie con facile accesso alle cure pediatriche. Questi bambini sono stati allattati esclusivamente al seno fino ai 4-6 mesi e continuativamente fino almeno ai 12 mesi, con l’aggiunta di alimenti complementari.
Durante la gravidanza, le madri non hanno fatto uso di alcol né fumato, e i bambini sono stati vaccinati secondo i protocolli dei rispettivi paesi.
Le curve di crescita derivate da questo studio rappresentano un modello ideale di sviluppo, che i pediatri dovrebbero utilizzare come riferimento per valutare quanto la crescita dei loro pazienti si discosti da tale modello.
Questo permette di individuare eventuali fattori ambientali o patologie che potrebbero influire negativamente sulla crescita. Tuttavia, è il pediatra, che conoscendo la storia del bambino – dal concepimento alla nascita, includendo il background genetico e lo sviluppo psicomotorio – è in grado di chiarire eventuali dubbi ai genitori o richiedere specifici esami per identificare patologie che potrebbero interferire con lo sviluppo.
Cosa sono i percentili di crescita?
I percentili di crescita sono uno strumento importante per il monitoraggio della corretta crescita dei bambini. Ciò detto, però, non vanno letti come un giudizio definitivo riguardo la crescita.
I valori raccolti vengono rappresentati su grafici che mostrano l’andamento della crescita in termini di peso, altezza e circonferenza cranica.
Si tratta di una misura statistica che divide una popolazione in 100 gruppi. Ogni percentile indica la posizione del bambino rispetto alla popolazione di riferimento. Ad esempio:
- Un bambino nel 50° percentile per peso ha un peso che è uguale o superiore a quello del 50% dei bambini della stessa età e sesso, e inferiore rispetto all’altro 50%.
- Un bambino nel 3° percentile per altezza è più basso del 97% dei bambini della stessa età e sesso.
- Un bambino nel 97° percentile per peso è più pesante del 97% dei bambini della stessa età e sesso.
Per capirci, di norma il 3° percentile rappresenta la curva più bassa, mentre il 97° percentile quella più alta.
Se un bambino risulta in un percentile basso non significa necessariamente che non stia crescendo in modo sano. Quello che conta è la regolarità della crescita nel tempo.
La tabella dei percentili
Nella prima colonna di queste tabelle è indicata l’età del bambino, mentre nelle colonne successive sono riportati i percentili in ordine crescente (spesso espressi come “deviazioni standard”). Sebbene questa forma di consultazione possa sembrare complessa, offre una valutazione molto accurata.
I software utilizzati dai pediatri per monitorare la crescita si basano su questi dati di riferimento. Tuttavia, in alcuni programmi, l’età gestazionale corretta per i neonati prematuri non è considerata automaticamente, per cui il pediatra dovrà inserire la data presunta del parto (corrispondente alle 40 settimane di gestazione) oppure fare il calcolo manualmente.
Questo parametro, insieme al monitoraggio della curva di crescita nel tempo, permette una corretta interpretazione dell’andamento della crescita.
Quali sono i segnali di una crescita inadeguata?
I segnali che dovrebbero far sorgere preoccupazione sono:
- Arresti o deflessioni di peso (spesso indicative di malattie acute)
- Arresti o deflessioni di altezza (che possono riflettere patologie croniche, solitamente precedute da un calo ponderale)
Allo stesso modo, monitorare la velocità di crescita della circonferenza cranica, soprattutto nei primi otto mesi di vita, consente di identificare condizioni come micro o macrocrania, che possono essere associate a problemi nello sviluppo neurologico.
In conclusione
- La crescita di un bambino è un processo unico e influenzato da molteplici fattori genetici, ambientali e metabolici.
- È fondamentale evitare confronti diretti con altri bambini, poiché ogni piccolo segue il proprio percorso di sviluppo.
- Monitorare la crescita attraverso strumenti come le curve di crescita e i percentili permette di ottenere una visione oggettiva dell’andamento del peso, dell’altezza e della circonferenza cranica, fornendo una base solida per valutare la salute generale del bambino.
- Eventuali anomalie nella crescita, come una perdita di peso improvvisa, devono essere valutate attentamente dal pediatra, che può individuare eventuali problematiche sottostanti.
- Il ruolo del pediatra è centrale nel guidare i genitori attraverso il processo di monitoraggio della crescita, fornendo supporto e chiarendo dubbi.
Bibliografia: