Avrò abbastanza latte?
Il mio latte sarà davvero nutriente?
Come faccio a capire se il mio latte è sufficiente per il mio bambino?
Comunque la si voglia girare, una domanda riguardo al latte è presente nella mente di buona parte delle neomamme.
E meno male, aggiungo, perché porsi domande è il modo migliore per affrontare un passaggio tanto importante come lo è l’allattamento del bambino.
Quando incontro una mamma che si pone domande, so di avere davanti a me una mamma che desidera essere informata.
Talvolta, infatti, nel dare tutto per scontato rischiamo di commettere errori facilmente evitabili.
Vediamo dunque insieme quando è il caso di rivolgersi a un esperto in allattamento e quando, invece, tutto sta andando per il meglio.
Caratteristiche del latte materno
Partiamo con il chiarire bene il punto di partenza. Il tuo latte è perfetto! Questa è la sua prima caratteristica.
È nutriente, è sufficiente e per il tuo bambino è anche molto gustoso (lo è meno per il palato di un adulto ma questo non ci riguarda poiché non spetta a noi berlo!).
In linea di principio, sappi che l’allattamento potrà proseguire fino a che sarà necessario, ovvero, fino a quando tu ed il tuo bambino lo vorrete.
Chiunque ti vedrà allattare non potrà che emozionarsi davanti alla meraviglia di quella scena.
Tutti tranne, forse, Fabio De Luigi che, informatore scientifico dai metodi esilaranti, nel suo film “Tiramisù” osserva particolarmente “interessato” una mamma intenta ad allattare! (il trailer della pellicola è, già di per sé, indicativo!).
Comicità a parte, solo se noterai alcuni segnali particolari sarà bene chiedere il parere di un esperto. In ogni caso la soluzione c’è e la troverete insieme, tu, l’esperto ed il tuo bambino.
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Quantità del latte
Per parlare di quantità, immaginiamo una macchina perfetta che produce la giusta quantità di prodotto, se utilizzata da personale formato. Questo è ciò che la natura fa del nostro seno.
Ci mette a disposizione una ghiandola mammaria ben funzionante che dovrà essere utilizzata da un bambino competente, capace di attaccarsi al seno ed in grado di drenare correttamente il latte.
Niente meno, dite voi? Niente meno!
Si tratta di un processo naturale che, a meno che non si sia in presenza di problematiche particolari, avverrà in maniera spontanea da parte di mamma e bambino.
Cosa accade dopo la montata lattea?
Una volta avvenuta la montata lattea, la quantità ed il volume totale del tuo latte varieranno in base ad alcuni fattori.
In primo luogo, è bene sapere che la natura ha pensato davvero a tutto, quindi, nelle prima due o tre settimane di vita del bambino (questo periodo varia da donna a donna, quindi è un range temporale esclusivamente indicativo e da intendersi non perentorio) si realizzerà una sorta di calibrazione tra domanda del bambino e offerta da parte del seno.
Questo delicato processo perdurerà fino alla quarta settimana circa di vita del neonato.
Trattandosi di un momento molto delicato è necessario che nessuna interferenza sopraggiunga a disequilibrare questa dinamica naturale.
Il ciuccio, ad esempio, usato troppo precocemente, ovvero prima che avvenga la cosiddetta calibrazione, può interferire.
- L’utilizzo della formula artificiale (latte artificiale), soprattutto se non adeguatamente compensato da una stimolazione extra del seno, sia manuale sia per mezzo di un tiralatte, può ancora una volta modificare il processo naturale alterando la quantità di latte offerto dal seno materno.
Un bimbo sonnolento, cosiddetto letargico o soporoso, che quindi si attacca al seno poco o in maniera non adeguata, potrebbe interferire con la calibrazione.
Segnali da tenere sotto osservazione
Houston abbiamo un problema!
Diciamo subito che non è affatto detto che si tratti di un problema.
Parlerei semmai di segnali da non sottovalutare. Si tratta, infatti, di indizi facili da rilevare; ti basteranno un poco di attenzione e quella innata capacità di ascolto che ti lega al tuo bambino.
Ricorda, però, riscontrarli non significa necessariamente che tu non abbia abbastanza latte o che qualcosa di grave stia accadendo, solo vale la pena chiedere la consulenza di un professionista qualificato, l’ostetrica specializzata o un esperto IBCLC, capace di guidarti.
Vediamo quali sono i segnali da verificare:
Mancato recupero del peso alla nascita
Nessuno si aspetta che il bambino cresca a ritmi esagerati ma, di contro, se entro o oltre il quindicesimo giorno di vita non ha ancora recuperato il suo peso alla nascita, allora, potrebbe essere il caso di rivolgersi ad un esperto.
Incremento di peso non adeguato
Allo stesso modo, il ritmo di crescita successivo ai primi giorni dovrà essere adeguato; pertanto, se il tuo bambino non cresce di 110/120 grammi a settimana nei primi 3 mesi di vita e di almeno 80 grammi dal 3° al 6° mese, è il caso di chiedere il parere di un professionista.
Ricorda, questi sono considerati valori di riferimento e non è detto siano validi per tutti.
Ci sono bimbi che crescono meno pur restando entro la loro corretta curva di crescita.
Una valutazione da parte di un esperto, in caso di dubbi, è preferibile ma niente allarmismi, c’è soluzione a tutto.
La poppata interminabile
Quando il bambino si attacca al seno e non riesci più a staccarlo.
Quando succede che “io lo stacco ma immediatamente cerca nuovamente di attaccarsi”, quando pare che una poppata interminabile si unisca letteralmente alla successiva o, ancora, quando il numero delle poppate ha una frequenza notevolmente aumentata, ecco quello è il momento di accendere i riflettori su quanto sta accadendo.
Non è detto sia un problema, talvolta è solo un fisiologico “scatto di crescita”, ma di sicuro è bene che tu ti rivolga ad un esperto per chiedere una valutazione.
Bambino che sporca poco il pannolino
Al di là della rima, ogni bambino, suo malgrado, deve sporcare tra feci e urine in media 5/6 pannolini nell’arco delle 24 ore. Se ciò non accade, se le urine sono scarse, molto concentrate, di colore intenso e dall’odore pungente, allora è bene chiedere celermente il consulto di uno specialista.
Bambino soporoso
Soprattutto nelle prime due o tre settimane di vita, il bambino soporoso è che un bimbo sonnolento, che difficilmente si sveglia per chiedere la poppata e che addirittura va svegliato per offrirgli il seno.
Mi riferisco alle prime fasi di vita del bambino, quando l’allattamento non è ancora avviato e il regolare incremento di peso non è ancora stato raggiungo.
Non si tratta, quindi, di un bimbo che semplicemente riposa bene! In questi casi è bene richiedere una valutazione.
Lo stesso dicasi per il bambino che dopo la poppata appare insoddisfatto, non appagato. Forse, ma non è detto, si sta verificando una non adeguata alimentazione e questo va verificato da un esperto.
Conclusioni
Tutti questi segnali, lo ripeto, non indicano la presenza inequivocabile di un problema ma semplicemente la necessità di un consulto qualificato.
Inoltre, alcuni problemi legati all’allattamento, sono molto spesso risolvibili attraverso piccoli accorgimenti.
Niente paura, quindi, il tuo latte è perfetto ed è il migliore nutrimento possibile per il tuo bambino.
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Il periodo dell’allattamento è una scoperta quotidiana tanto quanto lo è la gravidanza. Conoscere, informarsi, domandare sono tre esercizi che conducono dritto al risultato migliore. Arriviamoci insieme!
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