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Aumentare il latte materno con gli integratori è possibile?

Ci sono momenti, durante l’allattamento, in cui ti puoi sentire fragile. Il piccolo piange spesso, si attacca di continuo e in te nasce il dubbio di non avere abbastanza latte. È una sensazione comune, che può generare ansia e senso di colpa, anche quando stai facendo tutto il possibile. In quei momenti è facile imbattersi in suggerimenti, rimedi e integratori che promettono di aumentare la produzione di latte. 

In particolare, si parla di galattogoghi, ovvero sostanze naturali o farmacologiche che promettono di aumentare la produzione lattea. Ma funzionano davvero? E cosa dice la scienza?

In questo articolo proveremo a rispondere insieme, attraverso le evidenze scientifiche con uno sguardo attento a ciò che davvero può aiutarti. Perché l’allattamento è un viaggio, e ogni mamma merita di affrontarlo con informazioni chiare e un po’ di serenità in più.

I galattogoghi fanno aumentare il latte materno?

Quando una mamma si preoccupa per la quantità di latte, spesso si sente consigliare tisane, integratori o addirittura farmaci. Queste sostanze si chiamano galattogoghi e possono essere sostanze di origine vegetale come il fieno greco, la galega o il cardo mariano, oppure farmacologiche, come il domperidone o la metoclopramide.
Il loro utilizzo è piuttosto diffuso, soprattutto nei momenti in cui l’allattamento sembra più faticoso. Ma è importante sapere che le evidenze scientifiche sulla loro reale efficacia sono ancora poche, e spesso contrastanti.
Per questo è fondamentale informarsi bene e, se possibile, confrontarsi con un professionista esperto prima di affidarsi a queste soluzioni.

Cosa dice la scienza sui galattogoghi?

Come detto, quando ci si sente in difficoltà con l’allattamento, è naturale cercare un aiuto concreto e affidarsi a ciò che promette risultati. In questi casi, però, la domanda dovrebbe essere: cosa ci raccontano gli studi scientifici sui galattogoghi?

Secondo il Protocollo dell’Academy of Breastfeeding Medicine (ABM) e diversi studi clinici, al momento non ci sono prove solide che dimostrino che queste sostanze aumentino davvero la produzione di latte in modo significativo. Vediamo insieme i motivi:

  1. Mancanza di studi di alta qualità: La maggior parte delle ricerche sui galattogoghi presenta limiti metodologici, come campioni ridotti, mancanza di randomizzazione o assenza di gruppi di controllo. Questo rende difficile trarre conclusioni certe.
  2. Nessuna correlazione diretta tra prolattina e produzione di latte: sebbene alcuni galattogoghi aumentino i livelli di prolattina (l’ormone responsabile della lattazione), non è stata dimostrata una correlazione diretta tra questo aumento e un incremento effettivo della produzione di latte.
  3. L’effetto placebo conta: in alcuni casi, l’impressione che il latte aumenti potrebbe essere legata a un effetto placebo. Ciò avviene quando si avverte un miglioramento reale, anche se il rimedio usato non ha un effetto dimostrato. Succede perché crediamo che quella soluzione ci stia aiutando. Nel caso dei galattogoghi può capitare che la mamma, sentendosi più tranquilla e fiduciosa, noti un aumento del latte legato, però, al suo stato emotivo più sereno.

Nota Importante 

Queste informazioni non vogliono scoraggiare, ma offrire strumenti per fare scelte più consapevoli. Come ricordo spesso anche nel mio corso allattamento a 360 gradi, le corrette informazioni, la fiducia in sé stesse e un accompagnamento competente spesso fanno molto più di quanto si immagini.

Il mio consiglio è, quindi, di interpellare un IBCLC (consulente per l’allattamento) o un professionista sanitario esperto in materia prima di ricorrere a integratori o farmaci. Spesso, piccoli aggiustamenti nella posizione, nella frequenza delle poppate o nel supporto emotivo fanno una grande differenza nella produzione di latte. 

L’aiuto giusto, al momento giusto, può evitare l’uso di soluzioni non necessarie.

Aumentare la produzione di latte con gli integratori naturali: ci sono evidenze?

Fieno greco, cardo mariano, galega, sono tra gli integratori a base di sostanze di origine vegetale più citati quando si parla di rimedi per stimolare la produzione di latte. Ma cosa sappiamo davvero sulla loro efficacia?

Anche in questo caso la scienza ci dice che le evidenze sono ancora molto limitate.

  • Fieno greco: Alcuni studi suggeriscono che potrebbe avere un effetto positivo sulla produzione di latte, ma i risultati non sono chiari e possono variare molto da persona a persona. Va anche detto che può provocare effetti collaterali come disturbi gastrointestinali o reazioni allergiche.
  • Cardo mariano e galega: Anche se sono spesso consigliati, al momento non esistono studi clinici solidi che confermino un reale beneficio nell’aumentare la produzione di latte.

Ricorda che “naturale” non sempre significa “sicuro” o “efficace”. Prima di assumere qualsiasi integratore, è sempre meglio parlarne con un professionista.

Se hai il dubbio di non produrre abbastanza latte, la prima cosa da fare è osservare il tuo bambino: come posso capire se ho abbastanza latte? Bagna i pannolini? Cresce bene? Spesso la produzione è sufficiente, anche quando sembra poca. Ecco perché un confronto con una figura esperta può aiutarti a capire se c’è davvero un problema e come affrontarlo nel modo più adatto a te e al tuo bimbo.

Farmaci per aumentare il latte: cosa sapere tra rischi e benefici

Quando l’allattamento non decolla come vorremmo, può sembrare rassicurante sapere che esistono anche farmaci in grado di stimolare la produzione di latte. I più noti sono domperidone e metoclopramide, ma il loro uso è delicato e spesso discusso in ambito medico.

  • Domperidone: alcuni studi ne hanno osservato l’efficacia in mamme di neonati prematuri, ma questi risultati non si possono estendere con certezza a tutte le donne. Inoltre, potrebbe provocare effetti collaterali importanti quindi il suo uso deve essere attentamente valutato dal medico.
  • Metoclopramide: le evidenze a supporto sono deboli, e tra i possibili effetti indesiderati ci sono disturbi dell’umore (come depressione) e problemi neurologici.In sintesi, il suo utilizzo come galattogogo è discusso proprio per questi effetti collaterali che ne hanno fortemente limitato l’utilizzo

È importante sapere che questi farmaci non andrebbero mai assunti in autonomia, ma solo sotto stretto controllo medico, e quando altri approcci non hanno funzionato.

Cosa funziona davvero per aumentare il latte materno?

In un momento così delicato come l’allattamento, può essere facile sentirsi confuse tra mille consigli e soluzioni apparentemente miracolose. La buona notizia, però, è che la scienza ci offre indicazioni chiare e concrete: il modo più efficace per aumentare la produzione di latte è ottimizzare le pratiche di allattamento ascoltando il proprio corpo.

Ecco alcuni consigli basati su evidenze scientifiche:

  1. Allatta spesso
    Il latte si produce “su richiesta”: più il tuo bambino si attacca e più il seno si svuota, più il corpo riceve il segnale di produrre latte. La suzione frequente è lo stimolo più potente che ci sia.
  2. Controlla l’attacco al seno
    Un attacco corretto permette al bambino di succhiare efficacemente e svuotare bene il seno.
  3. Idratati e mangia in modo equilibrato
    Bere a sufficienza e seguire una dieta varia e nutriente aiuta il corpo a funzionare al meglio, anche durante la produzione di latte.
  4. Prenditi cura del tuo benessere
    Lo stress può interferire con la montata lattea e la successiva produzione di latte. Ritagliati piccoli momenti per riposare, e impara a chiedere aiuto. Il tuo equilibrio emotivo conta tanto quanto la tecnica.

Ricorda sempre che non esistono mamme “sbagliate” o corpi che falliscono. Spesso è solo questione di tempo, di ascolto e di trovare il giusto supporto. Se hai dubbi o difficoltà, rivolgiti a una consulente dell’allattamento IBCLC. A volte, una piccola correzione può cambiare tutto.

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