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Antistaminici e allattamento: quali sì e quali no? La domanda sorge soprattutto in primavera quando i pollini nell’aria assalgono naso, occhi o gola rendendo le giornate pesanti. 

Il naso che cola come un rubinetto rotto, gli occhi lacrimano senza sosta e la gola brucia anche solo per deglutire. Questa condizione, già di per sé fastidiosa, può diventare fonte d’ansia se sei una mamma che allatta. Probabilmente ti chiederai se puoi o meno prendere un antistaminico senza mettere a rischio il tuo bambino.

Ebbene, la buona notizia è che la risposta, nella maggior parte dei casi, è sì. Molti antistaminici di seconda generazione sono considerati compatibili con l’allattamento. Questo perché passano nel latte materno in quantità così minime da non rappresentare un problema per il neonato. Insomma, puoi tirare un sospiro di sollievo senza starnutire o lacrimare. 

Antistaminici e allattamento: quali sì?

Sono davvero parecchie le molecole cosiddette di seconda generazione compatibili con l’allattamento. Ecco un rapido identikit delle molecole su cui puoi contare:

  • Cetirizina (ZIRTEC®, FORMISTIN®, REACTINE®, VIRLIX®): secondo e-lactancia, è super sicura. Passa nel latte in quantità trascurabili.
  • Loratadina (Clarityn®, Fristamin®, ALAVERT®): compatibile, basso rischio di sedazione, minima presenza nel latte.
  • Fexofenadina (FEXALLEGRA®, ALLEGRA®, TELFAST®): ottima scelta in caso di rinite allergica. Rischio praticamente nullo.
  • Levocetirizina (XYZAL®): è la cugina raffinata della cetirizina, con un profilo di sicurezza simile.
  • Desloratadina (Aerinaze®, Aerius®, Aremas®, Dasselta®): meno studiata, ma i dati raccolti finora sono incoraggianti.

Da quanto sono in commercio gli antistaminici amici dell’allattamento?

Gli antistaminici di seconda generazione, sono stati introdotti in Italia tra la fine degli anni ’80 e la prima metà degli anni ’90.

Ecco qualche dettaglio:

  • Loratadina è stata commercializzata in Italia all’inizio degli anni ’90 (autorizzazione europea nel 1992).
  • Cetirizina è arrivata poco dopo, intorno al 1994.
  • Fexofenadina è una molecola ancora successiva, derivata dalla terfenadina (un antistaminico di prima generazione), ed è stata approvata tra il 1996 e il 1997, ma in Italia si è diffusa su larga scala verso la fine degli anni ’90.
  • Levocetirizina e Desloratadina sono ancora più recenti: primi anni 2000.

Prima degli anni ’90, l’unica scelta erano quasi esclusivamente gli antistaminici di prima generazione (quelli sedativi e da evitare in allattamento). Fortunatamente la ricerca ha fatto passi in avanti offrendo alle mamme e ai loro piccoli molecole sempre più sicure.

Antistaminici e allattamento: quali no?

Salvo diversa prescrizione medica, i farmaci di prima generazione (come clorfenamina, idrossizina e difenidramina) andrebbero evitati in allattamento. Questo perché, sono sì efficaci, ma anche parecchio sedativi. E indovina? Passano nel latte in quantità più elevate. Il rischio è che il tuo bambino possa diventare insolitamente sonnolento, il che non è l’ideale, soprattutto nei primi mesi di vita. Per questa ragione sarebbe meglio evitarli a meno che, lo ripeto, il medico non ti dica il contrario.

Qualche consiglio pratico

  • Parla sempre con il tuo medico o pediatra prima di assumere farmaci in allattamento, anche quelli da banco.
  • Prediligi antistaminici di seconda generazione: sono più “gentili” e poco sedativi.
  • Se possibile, prendi il farmaco subito dopo la poppata e possibilmente prima della pausa più lunga tra le poppate. In questo modo dai al corpo il tempo di metabolizzarlo prima della poppata successiva.
  • Considera alternative non farmacologiche: lavaggi nasali, dispositivi antipolline, e tanta idratazione possono aiutarti a sopravvivere alla stagione delle allergie.

Fonti affidabili cui fare riferimento

Una curiosità

Secondo alcuni studi, una buona idratazione e la semplice pratica dei lavaggi nasali con soluzione salina possono  ridurre i sintomi di rinite allergica migliorando la respirazione.

Inoltre, i filtri HEPA, ovvero l’impiego di purificatori d’aria, riducono la concentrazione di allergeni domestici. 

Indubbiamente, stiamo parlando di trattamenti coadiuvanti e non del tutto risolutivi, ma che possono aiutare a contenere la sintomatologia, specialmente se i sintomi sono lievi. Tuttavia, se il bisogno si fa sentire, sapere di poter contare su farmaci sicuri ci mette al riparo da inutili ansie.

In conclusione

  • Sì, puoi prenderti cura di te senza sensi di colpa. 
  • Molti antistaminici sono compatibili con l’allattamento e non c’è bisogno di sospenderlo.
  • Gli antistaminici di seconda generazione sono la scelta migliore. 
  • Evita i farmaci di prima generazione per il rischio di sedazione del neonato. 
  • Assumi il farmaco subito dopo la poppata per minimizzare l’esposizione. 
  • Consulta sempre un medico prima di iniziare una terapia. 
  • Fonti affidabili come e-lactancia e LactMed possono darti conferme rapide e sicure.

Il benessere della mamma e quello del bambino vanno di pari passo: essere informate, con l’aiuto di professionisti competenti e fonti scientifiche aggiornate, è il primo passo per stare bene insieme.

Tabella riassuntiva degli antistaminici compatibili con l'allattamento

Principio attivoEsempi commercialiCompatibilità con l’allattamentoNote
CetirizinaZIRTEC®, FORMISTIN®, REACTINE®, VIRLIX®Molto altaQuantità trascurabile nel latte
LoratadinaClarityn®, Fristamin®, ALAVERT®Molto altaBasso rischio sedativo
FexofenadinaFEXALLEGRA®, ALLEGRA®, TELFAST®Molto altaConsigliata per rinite allergica
LevocetirizinaXYZAL®Molto altaProfilo simile alla cetirizina
DesloratadinaAerinaze®, Aerius®, Aremas®, Dasselta®AltaDati ancora limitati ma rassicuranti

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